Assessore Icardi: "Risolviamo un contenzioso di oltre 6 anni, è un passo avanti importante per una migliore tutela dei bisogni di salute e cura dei malatici psichici"
Provvedimento condiviso con le associazioni dei famigliari e con i portatori di interesse del settore
Sette milioni di euro all’anno per la riforma del sistema di residenzialità psichiatrica. E’ quanto prevede la delibera approvata oggi dalla Giunta su proposta degli assessori alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, e al welfare, Chiara Caucino.
Ad inizio mandato abbiamo deciso di sospendere le D.G.R. n. 29 e 43 perché l’impatto sociale generato da questi provvedimenti era molto forte. Il lavoro della Regione ha permesso di trovare un punto di incontro. Oggi risolviamo un contenzioso di oltre 6 anni, è una buona soluzione e mi auguro che sia un’adeguata risposta ai bisogni delle famiglie. La nuova delibera è stata votata all’unanimità dalla Quarta Commissione del Consiglio regionale, c’è stato un grande lavoro di tutti i soggetti, sono molto soddisfatto: è un passo avanti importante per una migliore tutela dei bisogni di salute e cura dei malati psichici
Lo ha detto l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi che ha illustrato oggi i contenuti della delibera, con il capo di gabinetto della Giunta Gianluca Vignale, presenti le associazioni dei familiari, dei pazienti e dei datori di lavoro.
Le principali novità della D.G.R.
- introduzione della libertà di scelta del luogo di cura e obbligo per ogni struttura di pubblicare la Carta dei servizi per consentire ai familiari dei pazienti di valutare la struttura più adeguata ai bisogni di cura
- istituzione di un unico Osservatorio regionale con compiti di gestione e di verifica al posto degli attuali sette e l’aggiornamento degli scaglioni delle spese di compartecipazione dell’utenza e dei Comuni alla retta giornaliera per le strutture a carattere socio-riabilitativo
- rafforzamento dell’attività di inclusione sociale e di potenziamento delle abilità dei pazienti: il 30% delle ore del personale è vincolato a queste attività
- riconoscimento delle associazioni di famigliari e utenti più rappresentative, alle quali sarà consentito l’ingresso nelle strutture
- a differenza della precedente DGR nr 29, viene resa sostenibile la compartecipazione degli utenti alla spesa
- gli utenti delle strutture residenziali psichiatriche per interventi socio -riabilitativi, con personale sulle 24 ore giornaliere, avranno un trattamento interamente sanitario
- tutti gli utenti con ISEE sanitario da 0 a 15.000 euro non dovranno compartecipare alla spesa (la precedente DGR prevedeva invece la compartecipazione al 60% della spesa, circa 1.500 euro, per più di 1000 utenti).
- istituzione, come richiesto dagli enti locali, di un fondo di compensazione per evitare particolari aggravi per le amministrazioni locali
- istituzione del Coordinamento area psichiatrica con Dipartimenti di Salute Mentale, enti locali, associazioni di famigliari, utenti e associazioni delle imprese del terzo settore.
Fine del contenzioso e avvio di un nuovo percorso
Grazie a queste novità sostanziali, i principali 'portatori di interesse' del settore che per anni hanno presentato ricorso contro la Regione, oggi hanno condiviso la delibera sottoscrivendola. Si creano così le condizioni per progettare e pianificare e non per alimentare contenziosi nelle aule giudiziarie - ha dichiarato Gianluca Vignale
Particolare apprezzamento è stato espresso dalle associazioni Fenascop, Confcooperative, Agci Solidarietà, Legacoop sociali e dai rappresentanti delle associazioni di familiari ed utenti (ALMM, DIAPSI) intervenuti alla presentazione del provvedimento che hanno sottolineato come si tratti di “un primo passo di un indispensabile percorso condiviso di trasformazione della cura, della riabilitazione e del reinserimento sociale in linea con i nuovi scenari”.
Da parte loro il ringraziamento alla Regione per aver l’avvio di un nuovo percorso, nell’interesse dei pazienti, dei loro familiari e degli operatori di un settore che in Piemonte prevede circa 300 strutture per un fabbisogno stimato di 2.200 pazienti.