Ospedale di Settimo Torinese, Icardi "Struttura irrinunciabile, la regione non ha cambiato idea"

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Sulla questione dell’Ospedale di Settimo Torinese, la verità è che la gestione è stata disastrosa. Spiace che la sindaca di Settimo Torinese non ne voglia prendere atto, continuando a contestare le conclusioni del Gruppo di valutazione tecnico che il 20 luglio scorso ha chiaramente affermato come non sussistano le condizioni per trasformare la gestione sperimentale dei servizi in gestione ordinaria. La Giunta regionale non poteva fare altro che prenderne atto, come invece finge di non sapere la sindaca, dimenticandosi tra l’altro la responsabilità del Comune che per anni ha espresso l’amministratore delegato della società gestrice dell’Ospedale

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in merito alle recenti polemiche sollevate dalla sindaca di Settimo Torinese, Elena Piastra.

La chiusura della sperimentazione e la conseguente messa in liquidazione della società gestrice - afferma l’assessore Icardi - sono stati quindi atti previsti dal Codice Civile conseguenti all’esito delle valutazioni tecniche che li hanno resi inevitabili, così come, nell’ambito delle competenze attribuite dalle vigenti norme in capo ai liquidatori, risulta un atto dovuto anche la prima manifestazione di interesse esperita per sondare il mercato in merito all’eventuale acquisizione della struttura da parte di un soggetto pubblico o privato. Una decisione che assolutamente non contraddice la disponibilità della Regione a prendere in carico l’ospedale tramite l’ASL TO4, né comporterebbe alcun detrimento in termini di qualità delle cure in caso di eventuale cessione a terzi della gestione della struttura, soggetta ai rigorosi standard di accreditamento regionale, trattandosi di struttura autorizzata, accreditata e contrattualizzata per l’esercizio di attività sanitarie al pari delle altre strutture private accreditate presenti sul territorio regionale. Senza dubbio, la Regione sta seguendo con la massima attenzione l’iter di liquidazione della società gestrice, ribadendo l’irrinunciabilità della struttura a servizio del territorio. Altrettante azioni collaborative sarebbero auspicabili da parte della sindaca di Settimo, che invece sembra preferire occuparsi di improbabili pesci in barile