Disavanzo Sanità, Icardi: "I direttori riportino i conti in ordine"

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Martedì 19 novembre 2019, si è riunito a Roma il tavolo di verifica degli adempimenti II e III trimestre 2019 della Regione Piemonte. In tale occasione il Ministero Economia e Finanza ha rilevato un disavanzo economico annuo della Sanità regionale pari a circa 150 milioni di euro. Il tavolo romano ha quindi concluso che l’equilibrio economico della sanità piemontese è “strutturalmente debole”.

Al di là del metodo di calcolo del disavanzo strutturale 2019, che è materia da ragionieri, resta l’importante difficoltà del Piemonte nel coprire le spese correnti con le risorse correnti. Si tratta di un dato già noto in Piemonte, relazionato agli organi di stampa e dibattuto in Consiglio.

Sin dall’inizio del mio incarico - osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi - a metà giugno, ho dovuto porre l’attenzione sui conti, perché ero e sono consapevole della situazione molto difficile che abbiamo ereditato. Il 2018 si è chiuso con una perdita nei bilanci delle Aziende sanitarie regionali di 161 milioni; per coprire questa perdita la Regione ha dovuto ricorrere a fondi accantonati precedentemente. Non vi è quindi alcun tesoretto, ma un disavanzo di partenza, sulle poste correnti, ereditato dal precedente governo Saitta - Chiamparino. A metà giugno ho preso atto che i bilanci di previsione 2019 delle Aziende sanitarie regionali esprimevano una perdita attesa di 453 milioni di euro (su un finanziamento di 8 miliardi circa), un valore assolutamente insostenibile. Con la DGR 4-92 del 19 luglio 2019 abbiamo assegnato, fra gli obiettivi dei direttori generali, il mantenimento dei costi ai livelli del 2018, senza ridurre la produzione. Visto che l’obiettivo è stato definito come essenziale, i direttori generali che intendono lavorare nelle Aziende sanitarie piemontesi devono garantire al Piemonte di non produrre nuovi disavanzi di gestione. La Regione desidera mantenere il diritto di governare la propria Sanità, senza incorrere in sanzioni, commissariamenti e senza l’incubo, fra uno o due anni, di un nuovo piano di rientro. Constato che i tecnici romani hanno dato, nel giudizio qualitativo di “strutturalmente debole” la medesima lettura dei dati che già conoscevamo. Il controllo dei conti è una necessità assoluta, di cui dovrà farsi carico la nuova Direzione di corso Regina