Il contratto del CUP, con le relative condizioni, è stato sottoscritto nell’anno 2018 quando a governare la Regione c’era la precedente amministrazione Chiamparino. Fu sempre una precedente amministrazione inoltre a decidere, negli anni della giunta Bresso, di esternalizzare il servizio sostituendo lavoratori dipendenti a tempo indeterminato con lavoratori interinali, nell’ordine di due interinali per ogni lavoratore assunto. In particolare, durante la Giunta Chiamparino fu fatta la gara che regola tuttora l’appalto con la società Rekeep, aggiudicato a suo tempo in base a regole e condizioni stabilite dall’allora amministrazione. Per quel che riguarda il lavoro domenicale, fu proprio quella gara a considerarlo una premialità, che ha contribuito all’aggiudicazione e, se fosse eliminata, questo potrebbe esporre l’intero appalto a ricorsi e contenziosi da parte degli altri concorrenti. È quindi del tutto evidente che non sono imputabili a questa amministrazione la gara e poi il contratto che regola il servizio del Cup
Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, rispondendo a un’interrogazione in Consiglio regionale, ha ricostruito le condizioni del contratto in essere sottoscritto dalla precedente Amministrazione regionale per la gestione del Centro Unico Prenotazioni.
È nostra responsabilità, invece, e la rivendichiamo con convinzione - ha evidenziato l’assessore Icardi - aver aumentato le risorse previste per il servizio, aggiungendo ai 15 milioni annui previsti dal contratto ulteriori 3 milioni di euro, per aumentare i servizi erogati dal Cup, che è passato dalla gestione di 2,5 milioni di chiamate annue agli attuali 4 milioni di chiamate annue. Questo ha comportato anche un cospicuo numero di assunzioni: oggi i dipendenti del Cup sono 200, assunti con il contratto collettivo nazionale dei multiservizi
Icardi ha poi informato che l’attuale gara d’appalto prevede un contratto di cinque anni, che scadrà a luglio, prorogabile di altri tre.
Questa Giunta regionale - ha detto l’assessore Icardi - intende implementare l’attuale piattaforma che gestisce il servizio, perché non sarebbe consigliabile in questo momento un cambio di gestione, che creerebbe un inevitabile periodo di assestamento. Siamo comunque disponibili, pur in una situazione che abbiamo ereditato e non determinato, ad avviare un tavolo con i sindacati per valutare, nei limiti imposti dall’attuale contratto, la possibilità di generare un “premio di produzione” per i lavoratori, a fronte del grande sforzo che si sta facendo all’interno del Piano straordinario di recupero delle liste d’attesa che la Regione ha avviato nel 2022 e che continua nel 2023. Per quanto riguarda la richiesta di internalizzare il servizio, saranno valutate le condizioni e le possibilità di riportare all’interno dell’ente una serie di attività, in un’ottica di migliore gestione dei servizi e dei costi
Nei prossimi giorni, ha concluso l’assessore regionale alla Sanità, Azienda Zero e Assessorato alla Sanità affronteranno questi temi per un successivo confronto con le organizzazioni sindacali.