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Scheda informativa

Centri Antiviolenza: mappe e attività per le donne vittime di violenza

Rivolto a
Cittadini
Enti pubblici
Imprese e liberi professionisti
Terzo settore

In Piemonte sono attivi 21 Centri antiviolenza, 81 sportelli, 12 Case rifugio per le donne vittime di violenza e di maltrattamenti: dove sono e come operano

Cosa sono

Sono punti di ascolto e luoghi di accoglienza e sostegno delle donne, e dei loro figli minorenni, che hanno subito violenza o che si trovano esposte alla minaccia di ogni forma di violenza, indipendentemente dal luogo di residenza.

Cosa fanno

  • offrono gratuitamente protezione sociale, percorsi di reinserimento ed interventi socio-sanitari
  • garantiscono funzionalità e sicurezza, sia per le donne accolte e i loro figli, sia per chi vi opera
  • operano in raccordo con gli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali e gli organismi pubblici e privati che si occupano della violenza di genere, tramite la stipula di protocolli ed accordi operativi. I protocolli sono stipulati anche con associazioni esperte di violenza di genere nelle varie culture e di mutilazioni genitali femminili, al fine di garantire le donne di origine straniera e provenienti da altre culture.

Dove sono

Indirizzi Centri Antiviolenza attivi in Piemonte (aggiornati a ottobre 2023)

 

 

Albo regionale dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio

La legge regionale prevede l’istituzione di uno specifico albo regionale, cui possono iscriversi enti e organizzazioni che in Piemonte svolgono attività specifiche a sostegno delle donne vittime di violenza. Condizione per l'iscrizione all'Albo è il possesso di tutti i requisiti previsti dalla normativa regionale.

L'Albo regionale è aggiornato annualmente e pubblicato sul Bollettino Ufficiale. Periodicamente gli uffici regionali provvedono al monitoraggio degli iscritti, per verificare che siano mantenuti i requisiti dichiarati al momento dell'iscrizione.

I modelli per l'iscrizione all'Albo sono scaricabili dalla scheda modulistica.

L'istanza di iscrizione all'Albo regionale deve essere presentata alla Regione Piemonte - Direzione Coesione Sociale - Settore politiche per le famiglie, minori e giovani, sostegno alle situazioni di fragilità sociale, tramite posta elettronica certificata al seguente indirizzo: famigliaediritti@cert.regione.piemonte.it

Gli atti relativi all'iscrizione all'Albo sono riportati nella scheda normativa.

Le donne seguite nei Centri antiviolenza 

I Centri antiviolenza esistenti e iscritti all’Albo regionale istituito con L.R. n. 4/2016 e che hanno operato sul territorio regionale nel 2020 sono stati 21.

Seguono alcuni dati forniti dalla piattaforma ISTAT relativi all’anno 2020 rielaborati dall’Ufficio regionale:

Il numero di contatti/accessi di donne ai Centri regionali totale nel corso del 2020 sono stati 10.882, di cui 2.291 diretti di persona e 8.116 telefonici o via e mail (si consideri che il periodo di emergenza COVID ha favorito questa modalità); di questi i nuovi contatti di donne che per la prima volta accedevano al centro sono stati 7.385.

Si è rilevato il numero di donne “in carico”, per le quali è stato avviato un percorso personalizzato di uscita dalla violenza, inteso come l’attuazione di un progetto specifico individualizzato e concordato con la donna di uscita dalla violenza. Nel 2020 il numero di donne “in carico” ai Centri è stato di 3.090 donne, (di cui 864 straniere):

 

2.383 hanno iniziato il percorso nel 2020, le rimanenti erano già in carico nel 2019;

798 sono state inviate dai servizi territoriali (Servizio Sociale, Forze dell'ordine, Consultori familiari, Pronto soccorso, SERD, ecc);

1.534 donne hanno figli, e di queste 1.049 hanno figli minorenni.

816 sono state inviate per una presa in carico ai servizi territoriali competenti,

126 sono state inviate a strutture di accoglienza in emergenza, 44 accolte in casa rifugio, 86 in strutture di pronta accoglienza (I livello) e 38 di secondo livello, per 31 è stato necessario l’inserimento in altre tipologie di struttura e per 63 vi è stato un progetto di accompagnamento all’autonomia abitativa.

Dei 1372 minorenni supportati dai Centri in quanto figli di donne vittime di violenza, 208 sono stati vittime di violenza diretta e 975 di violenza assistita. Con l’emergenza Covid e le misure restrittive imposte a livello nazionale e regionale, tutti i Centri hanno modificato le modalità di accesso ed erogazione dei Servizi, nel rispetto delle misure di distanziamento, introducendo colloqui telefonici e videochiamate, comunicazione via mail e utilizzando canali multimediali diversi.

Le donne seguite nelle Case rifugio

Nel 2020 sono state attive sul territorio regionale 12 Case rifugio con la capienza complessiva per 98 posti di accoglienza. Da novembre 2021 si è aggiunta la 13a casa rifugio nell’ambito provinciale di Asti, portando la capienza complessiva a 102 posti e ampliando ulteriormente la copertura del Servizio a tutto il territorio regionale, a eccezione dell’ambito provinciale di Vercelli.

La rete territoriale di accoglienza delle donne vittime di violenza si avvale inoltre, oltre alle strutture residenziali delle Case rifugio, di soluzioni di accoglienza per l’emergenza (primo livello) e di reinserimento a conclusione del percorso (secondo livello). I posti attivati e/o di nuova attivazione di accoglienza in emergenza di primo livello sostenuti con finanziamenti del Dipartimento per le Pari Opportunità e finanziamenti regionali nel 2020 - rendicontati nel 2021 - sono stati 127, mentre sono stati attivati 84 posti di secondo livello-reinserimento .

Allegati

Per tutte Noi -Informazioni utili
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Il lavoro nei centri anti-violenza, Ires 2018
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