Welfare abitativo: i primi passi della nuova rete

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Si è costituita la Rete del welfare abitativo, per dare avvio a politiche abitative concrete.

La rete coinvolge tutti i soggetti istituzionali che hanno competenze in materia: comuni, agenzie territoriali della casa, associazioni delle cooperative edilizie e delle imprese di costruzione, enti gestori delle politiche sociali, associazioni del terzo settore ed enti caritatevoli, università, istituti di ricerca.

L'obiettivo è di avviare un confronto sulla nuova pianificazione strategica delle politiche sociali regionali, in cui entra a pieno titolo il tema della casa. 

Il lavoro della rete prevede le seguenti azioni:

  • programmare nuovi bandi 
  • sostenere le persone fragili con percorsi di accompagnamento 
  • rinsaldare la rete tra ATC e territori 

Alcuni esempi di interventi

Alle Agenzie sociali per la locazione potranno rivolgersi famiglie in difficoltà e aventi un Isee pari o inferiore a 26.000 euro, che potranno recarsi al Comune di appartenenza, per stipulare un contratto di locazione con un soggetto privato a canone calmierato. Con 2 milioni di euro si darà una soluzione abitativa a 500 famiglie ogni anno, abbattendo di circa un terzo il canone al quale sarebbero soggette.

Tra le azioni dirette rientra anche il finanziamento per morosità incolpevole, destinato agli inquilini che hanno stipulato un contratto di affitto con un soggetto privato ma che, per problemi di natura non dipendenti dalla loro volontà, come per esempio la perdita del lavoro, sono destinatari di uno sfratto esecutivo. Questo fondo evita la perdita della casa, sanando la morosità pregressa, previo accordo con il proprietario dell’immobile, e concede contributi per il pagamenti dei canoni futuri, così da dare stabilità alla famiglia. I 2,8 milioni stanziati per il 2019 consentiranno di aiutare oltre 700 famiglie sfrattate.

Il Fondo sociale è invece rivolto agli assegnatari di case popolari riconosciuti come morosi incolpevoli e in possesso di un Isee non superiore a 6.235,43 euro. Copre parte degli affitti e delle spese delle utenze non pagati dagli inquilini. L’impegno della Regione è assicurare la copertura del 60 per cento dei mancati incassi da canone. Le risorse per il 2019 ammontano circa a 7 milioni di euro a beneficio di circa 8.000 famiglie.

La riserva di alloggi di edilizia agevolata consentirà a 250 famiglie in forte disagio di affittare un alloggio realizzato da soggetti attuatori privati, in edilizia agevolata, a un canone simile al canone sociale che l’inquilino avrebbero dovuto corrispondere se avesse ottenuto in assegnazione un alloggio di edilizia residenziale pubblica. Il canone previsto è di circa 200 euro/mese. Lo stanziamento è di circa 450.000 euro all'anno.

Con la misura dell’affitto sostenibile si stima di consentire a 300 famiglie assegnatarie di alloggi di edilizia agevolata, realizzati con contributo regionale dalle cooperative edilizie a proprietà indivisa, di mantenere spese abitative sostenibili rispetto al reddito, qualora si verifichi nel corso dell’assegnazione la perdita o la consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo. Lo stanziamento previsto è di circa 400 mila euro l’anno.

Tra gli interventi indiretti volti a recuperare e mantenere in buone condizioni gli alloggi e gli edifici di edilizia pubblica esistenti, i fondi relativi al programma di recupero della legge 80 del 2014 e i fondi previsti per un programma regionale di manutenzione straordinaria di modesta entità. Si tratta rispettivamente di 6.200.000 euro per il 2019, che verranno investiti per il recupero di oltre 700 abitazioni, e di 5 milioni per la manutenzione straordinaria di 1000 alloggi.

Criteri e indirizzi per interventi nell'ambito delle politiche di welfare abitativo: la delibera di giunta 

Allegati

Criteri e indirizzi del welfare abitativo
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