Il progetto pilota Food For Forest, realizzato grazie all 'Operazione 16.2 del PSR 2014-2020, prevede l’utilizzo del pascolo suino in bosco come strumento di valenza selvicolturale per:
- contenere le specie infestanti nel sottobosco;
- favorire l’accrescimento e la rinnovazione delle specie arboree di qualità;
- ridurre la biomassa bruciabile.
Più in particolare il progetto, che ha scelto come ambito territoriale di elezione per la sperimentazione i boschi della collina torinese, chivassese e casalese che presentano problematiche legate al dissesto idrogeologico e alla gestione selvicolturale di difficile soluzione, si prefigge di ottenere i seguenti effetti positivi:
- rendere accessibile e praticabile, a costi sostenibili, il bosco per gli operatori forestali in modo da ricostituire l’agibilità operativa per l’avvio di una corretta gestione selvicolturale di formazioni fortemente degradate;
- contribuire (nell’area del casalese) ad eradicare le piante rinselvatichite di “viti americane” che spesso invadono il sottobosco e ospitano l’insetto omottero Scaphoideus titanus vettore del fitoplasma della flavescenza dorata che determina gravi danni alla viticoltura delle aree prossime ai boschi collinari;
- ottenere un significativo incremento ponderale, a costi contenuti, dei suini destinati all’ingrasso.
Il Gruppo Operativo impegnato nella realizzazione del progetto pilota è costituito dall' Associazione Fondiaria Cornalin, l’Università degli Studi di Torino - DI.SA.FA., i Comuni di Cella Monte e Sala Monferrato (AL), due aziende agricole "La Casaccia" (azienda viti vinicola) e "Parva Domus" (allevatore di suini), l’impresa forestale Ferrari Boris e una società di consulenza e progettazione in campo ambientale SEACOOP.
Guarda il filmato di Food for Forest. Nuova vita ai boschi con il pascolo suino.