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Scheda informativa

La base dell’acquifero superficiale

Rivolto a
Cittadini
Enti pubblici
Imprese e liberi professionisti
Terzo settore

La L.R. 30 aprile 1996, n. 22 in materia di ricerca, uso e tutela delle acque sotterranee, persegue la tutela preventiva del sistema idrico del sottosuolo e il corretto e razionale uso delle acque sotterranee anche attraverso l’acquisizione di conoscenze sistematiche delle medesime.

L’articolo 2 della stessa legge, definite le nozioni di falda freatica (per falda freatica, superficiale o libera, si intende la falda piu' vicina alla superficie del suolo alimentata direttamente dalle acque di infiltrazione superficiali ed in diretta connessione con il reticolo idrografico) e falde profonde (per falde profonde si intendono quelle poste al di sotto della falda freatica ove presente e cioe' le falde confinate, le falde semiconfinate e le falde ospitate nelle porzioni inferiori dell'acquifero indifferenziato, caratterizzate da una bassa velocita' di deflusso, da elevati tempi di ricambio e da una differente qualita' idrochimica rispetto a quelle ospitate nelle porzioni piu' superficiali del medesimo), vieta la costruzione di opere che consentono la comunicazione tra i due sistemi sotterranei e stabilisce che la Giunta Regionale definisca i criteri tecnici per l’identificazione della base dell’acquifero superficiale, corredati da apposita cartografia, cui fare riferimento per l’applicazione delle disposizioni della predetta legge.

Per l’attuazione del sopracitato adempimento, a seguito dell’identificazione del modello idrogeologico concettuale degli acquiferi di pianura e della loro caratterizzazione è stata effettuata la ricostruzione della base dell’acquifero superficiale nel territorio della pianura piemontese.

La D.G.R. n. 34-11524 del 3 giugno 2009 approva:

  • i criteri tecnici utilizzati per la ricostruzione della base dell’acquifero superficiale delle aree di pianura;

  • i criteri orientativi adottati per identificare la profondità massima della superficie di delimitazione tra i sistemi di flusso superficiali e quelli profondi nelle aree montane, collinari e di fondovalle alpino;

  • la cartografia alla scala 1:50.000 e ne stabilisce le modalità di aggiornamento.

La base dell’acquifero superficiale è stata successivamente aggiornata dalla Determinazione n. 267 del 4 agosto 2011 per quanto riguarda il territorio della provincia di Cuneo rivedendone anche i criteri tecnici orientativi e dalla Determinazione n. 900 del 3 dicembre 2012 per quanto riguarda il restante territorio della pianura piemontese, aggiornando, tra l’altro i parametri numerici relativi ai criteri tecnici orientativi.

I dati geografici in formato shapefile della cartografia vigente sono resi disponibili tramite il GeoPortale Piemonte accedendo al folder "Catalogo" e valorizzando il campo "COSA?" con il titolo “BASE ACQUIFERO SUPERFICIALE 1:50.000”.