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La definizione di una base dell’acquifero superficiale della pianura piemontese è nata dalla necessità della Regione Piemonte di adempiere in modo adeguato alle funzioni relative alla protezione delle risorse idriche nel rispetto della normativa vigente ed in modo particolare della legge regionale 30/04/1996, n. 22, così come modificata dalla legge regionale 7/04/2003, n. 6, che persegue la tutela preventiva del sistema idrico del sottosuolo e il corretto e razionale uso delle acque sotterranee anche attraverso l’acquisizione di conoscenze sistematiche delle medesime e riserva, salvo casi particolari, la ricerca, l’estrazione e l’utilizzazione delle acque sotterranee da falde profonde all’uso potabile.
L’articolo 2 della stessa legge, definite le nozioni di falda freatica e falde profonde, vieta la costruzione di opere che consentono la comunicazione tra i due sistemi sotterranei e stabiliva che la Giunta Regionale definisse i criteri tecnici per l’identificazione della base dell’acquifero superficiale, corredati da apposita cartografia, cui fare riferimento per l’applicazione delle disposizioni della predetta legge.
Lo strumento tecnico realizzato a tal fine è una cartografia regionale della base dell’acquifero superficiale alla scala 1:50.000 per la zona di pianura, mentre per le altre aree della Regione sono stati stabiliti dei criteri indicativi per identificare, nelle aree montane, collinari e di fondovalle alpino, la profondità massima della superficie di delimitazione tra i sistemi di flusso superficiali e quelli profondi.
Tale attività è stata realizzata tramite Convenzione tra la Regione Piemonte e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Torino, avente per oggetto l’identificazione del modello idrogeologico concettuale degli acquiferi di pianura, la loro caratterizzazione e la ricostruzione della base dell’acquifero superficiale nel territorio della pianura piemontese, conclusosi nel giugno 2002.
La cartografia della base dell’acquifero superficiale delle aree di pianura è stata ricompresa nel Piano di Tutela delle Acque, approvato con D.C.R. 117-10731 del 13/03/2007.
Con successiva D.G.R. 34-11524 del 3/06/2009 "Legge regionale 30 aprile 1996 n. 22, articolo 2, comma 7. Criteri tecnici per l'identificazione della base dell'acquifero superficiale e aggiornamento della cartografia contenuta nelle Monografie delle macroaree idrogeologiche di riferimento dell'acquifero superficiale" del Piano di Tutela delle Acque, si è provveduto a:
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approvare i criteri tecnici utilizzati per la ricostruzione della base dell’acquifero superficiale delle aree di pianura, i criteri orientativi adottati per identificare nelle aree montane, collinari e di fondovalle alpino la profondità massima della superficie di delimitazione tra i sistemi di flusso superficiali e quelli profondi;
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approvare le modalità di esecuzione della cartografia alla scala 1:50.000 nella quale sono riportati la base dell’acquifero superficiale delle aree di pianura dell’intero territorio regionale. La cartografia di cui sopra è ricompresa nelle “Monografie delle macroaree idrogeologiche di riferimento dell’acquifero superficiale” del Piano di Tutela delle Acque, tavola 2, approvato con D.C.R. 117-10731 del 13/03/2007;
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stabilire i criteri e le modalità di aggiornamento della stessa cartografia, che sarà formalmente approvata tramite Determinazione del Direttore della Direzione Regionale Ambiente nonché di dare mandato alla medesima Direzione di provvedere alla pubblicazione sul sito Internet della Regione Piemonte della cartografia aggiornata nonché di garantirne la diretta consultazione presso i propri uffici al fine di agevolarne la più ampia fruibilità.
L’Allegato 1 della stessa D.G.R. prevede che, nell’ambito di procedimenti amministrativi che coinvolgono l’utilizzo o la tutela delle acque sotterranee, il proponente può presentare all’autorità competente una proposta di modifica della Carta della base dell’acquifero superficiale purché elaborata nel rispetto dei criteri previsti nello stesso Allegato; lo studio deve essere esteso ad un intorno significativo dall’intervento e deve essere raccordato con il modello regionale esistente; tali proposte devono essere valutate, caso per caso, di concerto tra Regione e Provincia (Città Metropolitana di Torino) territorialmente competente.
Negli anni di utilizzo, la cartografia prodotta ha dimostrato una sostanziale validità, consentendo di raggiungere le finalità auspicate; nel tempo tuttavia si è venuta a creare l’esigenza di un aggiornamento che tenga conto dei nuovi dati stratigrafici che nel tempo sono stati prodotti e delle osservazioni raccolte dalle amministrazioni competenti.
In relazione agli ulteriori dati disponibili (progetti e nuove stratigrafie acquisite), con la determinazione n. 900 del 3/12/2012 “Aggiornamento della cartografia della base dell’acquifero superficiale nelle aree di pianura alla scala 1:50.000 e revisione dei parametri numerici relativi ai criteri tecnici orientativi - legge regionale 30 aprile 1996 n. 22, art. 2, comma 7” è stata approvata una prima revisione della cartografia della base dell’acquifero superficiale e l’adeguamento dei criteri tecnici orientativi per identificare, nelle aree montane, collinari e di fondovalle alpino, la profondità massima della superficie di delimitazione tra i sistemi di flusso superficiali e quelli profondi.
Successivamente, a seguito di istanze di parte, sono state approvati i seguenti provvedimenti di modifica della superficie di base dell’acquifero superficiale, realizzati nel rispetto ed in coerenza con i criteri tecnici per l’identificazione della base dell’acquifero superficiale esplicitati nell’Allegato 1 della D.G.R. n. 34-11524 del 3/06/2009 e aggiornati dalla determinazione n. 900 del 3/12/2012:
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DD n. 229/A16000 del 6/07/2016 recante “Aggiornamento della cartografia della base dell’acquifero superficiale alla scala 1:50.000 in località S. Agabio del Comune di Novara ed in limitate porzioni dei comuni limitrofi”;
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DD 63/A1600A/2022 del 7/03/2022 recante “D.G.R. n. 34-11524 del 3/06/2009 - Aggiornamento della cartografia della base dell’acquifero superficiale alla scala 1:50.000 in una limitata porzione del Comune di Scalenghe (TO), in corrispondenza dei due campi-pozzi denominati Le Prese e Sbarrè, gestiti dalla Società Metropolitana Acque Torino S.p.A. (S.M.A.T. S.p.A.)”;
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DD 140/A1600A/2022 del 4/04/2022 recante “D.G.R. n. 34-11524 del 3/06/2009 - Aggiornamento della cartografia della base dell’acquifero superficiale alla scala 1:50.000 del Comune di Torino e di una porzione limitata dei Comuni di Borgaro T.se, Venaria Reale, Collegno, Rivoli, Orbassano, Beinasco e Moncalieri estesa in un intorno di cinque chilometri lungo il tracciato della Linea 2 della Metropolitana di Torino del lotto funzionale Politecnico - Rebaudengo - Proponente: Città di Torino-Divisione Infrastrutture e Mobilità - Area Infrastrutture”.
Così come previsto dalla D.G.R. suddetta si rendono disponibili, per questi ultimi due provvedimenti, gli studi corredati dalla relativa cartografia; per quanto riguarda la cartografia alla scala 1:50.000 della superficie di base dell’acquifero superficiale così come aggiornata è disponibile sul Geoportale della Regione Piemonte.