Tipologia di contenuto
Scheda informativa

Adolescenti e sostanze

Rivolto a
Cittadini
Imprese e liberi professionisti
Terzo settore

Con il termine adolescenza si intende una fase della crescita dell'essere umano collocabile tra i 12-14 e i 18-20 anni, caratterizzata da una serie di modificazioni fisiche, psichiche ed emotive che introducono all'età adulta. L’adolescente si trova alla ricerca di una propria identità di fronte a difficili compiti evolutivi che riguardano nuove competenze sessuali, fisiche, sociali e relazionali. Il raggiungimento della capacità riproduttiva porta notevoli cambiamenti a livello fisico e mentale. A livello della sfera emotiva l’adolescente inizia a provare sensazioni, emozioni e sentimenti nuovi, sconosciuti ed indecifrabili. Vi sono poi cambiamenti a livello cognitivo, con la conseguente scarsa capacità di valutazione delle conseguenze delle proprie azioni e dei rischi. Il pensiero tipico è quello onnipotente che porta a credere di poter diventare qualsiasi cosa e fare qualunque cosa. L’adolescente si trova a dover affrontare la separazione - in primis dai genitori - e l’individuazione; deve barcamenarsi tra imposizioni e ribellioni, tra essere come vorrebbe o come è o come dovrebbe essere. Compare una maggiore richiesta di autonomia, l’esigenza di essere meno dipendenti (ambivalenza) e la ricerca di nuovi modelli identificatori (altri adulti significativi, gruppo di pari, coppia). I rapporti interpersonali devono ricostruirsi con una modalità diversa. Dalla dipendenza all’autonomia, dalla coesione tra coetanei al rapporto con il diverso, dal rifiuto del diverso - a volte esagerato - alla capacità di intimità.

Inoltre l’adolescenza rappresenta un evento di natura culturale e sociale che attiva conflitti generazionali: il mondo degli adulti accetta l’adolescente a patto che accetti le norme del mondo degli adulti. Nella nostra cultura l’adolescenza è essenzialmente un problema individuale, al massimo condivisibile all’interno di un gruppo di coetanei.

All’interno di questa complessa fase esistenziale spesso si inseriscono le esperienze con le sostanze psicoattive. La probabilità di iniziare ad abusare di droghe è molto più elevata durante l'adolescenza e nella prima età adulta rispetto alle fasi successive della vita: il 33% degli studenti italiani (circa 800.000) ha provato almeno una sostanza illegale (Relazione al Parlamento 2017).

Principali motivazioni che spingono gli adolescenti a sperimentare sostanze

  • predisposizione biologica a cercare nuove esperienze e a correre dei rischi per riuscire a costruire la propria identità
  • tentativo di alleviare tensioni e problemi (autocura)
  • semplice voglia di divertirsi / provare piacere
  • trasgredire alle pressioni dei pari o al bisogno di fare meglio (a scuola, nello sport, nel sesso…)

Fattori che possono influenzare l’utilizzo di droghe da parte di un adolescente

  • la disponibilità delle sostanze
  • l'ambiente familiare (violenza, abuso fisico o emotivo, malattia mentale, uso di droga in famiglia)
  • la vulnerabilità genetica ereditaria (famigliarità per la malattia mentale  o tratti di personalità a rischio)

Durante gli anni dell'adolescenza il cervello è ancora in via di sviluppo e alcune aree cerebrali sono meno mature rispetto ad altre (ad esempio la corteccia prefrontale, responsabile della valutazione delle situazioni, delle scelte consapevoli e del controllo delle emozioni e degli impulsi). Sul cervello adolescente l’uso di sostanze può interferire col processo di maturazione.

Il cervello immaturo, che non ha ancora trovato un equilibrio tra le tendenze impulsive e la volontà di autocontrollo, fa sì che l’adolescente assuma nuovamente la sostanza senza considerare le conseguenze. Se l'esperienza piacevole si ripete, il cervello rafforza i collegamenti neurali tra piacere e assunzione della sostanza, rendendo l'associazione sempre più forte e ponendo le basi per lo sviluppo di una dipendenza vera e propria. La dipendenza si verifica quando l'uso ripetuto di droghe nel corso del tempo modifica il funzionamento cerebrale. Non tutti i soggetti che provano sostanze diventano dipendenti, nella maggior parte dei casi si tratta di esperienze che si chiudono al termine della fase adolescenziale. Ad influenzare la possibile evoluzione verso la dipendenza sono fattori di rischio biologici, psichici e sociali. L'uso in età precoce è un importante predittore: la maggior parte di coloro che hanno un disturbo da uso di sostanze ha iniziato a usare prima dei 18 anni e ha sviluppato il disturbo vero e proprio attorno ai 20 anni. Influiscono poi la sensibilità individuale ai meccanismi di gratificazione innescati dalle sostanze e la scelta di sostanze particolarmente in grado di dare precoce dipendenza (cocaina, eroina…), oltre a predisposizioni genetiche ereditarie ed esperienze avverse nel primi anni di vita (abuso emotivo o fisico).  

Anche se la maggior parte dei ragazzi non arriva a sviluppare una dipendenza, è importante sottolineare che anche la semplice sperimentazione può creare problemi quali:

  • intossicazione
  • comparsa di sintomi di natura psichica quali perdita della memoria, agitazione, ansia, depressione, psicosi...
  • perdita della voglia di fare e attuazione di comportamenti a rischio, ad esempio sesso non protetto, guida in stato di ebbrezza o altre attività potenzialmente rischiose...
  • insuccessi scolastici
  • difficoltà nella relazione, sia all'interno della famiglia, sia fuori (ad esempio amicizie selezionate solo tra coloro che usano sostanze)
  • interruzione di attività ludiche e ricreative

Che cosa fanno le ASL

In tutte le ASL i Servizi Dipendenze Patologiche, in collaborazione con le Aree di Educazione alla salute e gli altri Servizi sanitari interessati, e con gli Enti Gestori dei Servizi Sociali, hanno attivato progetti di promozione della salute e prevenzione del consumo sostanze psicoattive nelle scuole: si tratta di proposte che utilizzano il modello delle life-skills e si innestano sul grande sforzo formativo già messo in campo dal mondo scolastico e da quello sociale con l'obiettivo di:

  • prevenire le dipendenze
  • potenziare i fattori protettivi dei giovani
  • far emergere la cultura e gli stili di vita che permettono di affrontare con maggiore sicurezza le complesse dinamiche adolescenziali

In alcune ASL sono stati aperti spazi di accoglienza dedicati specificamente agli adolescenti coinvolti nel consumo di sostanze, altre hanno attivato degli Spazi Ascolto Adolescenti sul territorio per consulenza e aggancio più precoce possibile delle situazioni di disagio giovanile non specificamente legato soltanto al consumo di droghe. Queste iniziative mirano a facilitare la presa in carico tempestiva dei casi di adolescenza problematica, con consulenza anche alle famiglie, promuovendo il lavoro integrato fra i diversi servizi interessati dalle problematiche giovanili che oltre ai SER.D comprendono:

  • Neuropsichiatrie Infantili
  • Dipartimenti Materno - Infantili attraverso i Consultori familiari
  • Servizi di Psichiatria e Psicologia