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Coltivazione, tutela e salvaguardia dei giacimenti
La Regione Piemonte è competente per il rilascio delle autorizzazioni per le cave ubicate in aree protette, relative aree contigue o in zone naturali di salvaguardia nonché per quelle finalizzate alla realizzazione di opere pubbliche. Le procedure autorizzative previste dalla l.r. 23/2016 sono:
- autorizzazione/concessione procedimento amministrativo, avviato con istanza di parte, con il quale l’avente diritto richiede il rilascio di autorizzazione o di Concessione per la coltivazione di un giacimento minerario o comunque per l’esercizio dell’attività estrattiva;
- rinnovo dell’autorizzazione/concessioneprocedimento amministrativo, avviato con istanza di parte, con il quale l’avente diritto richiede la prosecuzione dell’attività estrattiva in conformità al progetto autorizzato;
- modifica dell’autorizzazione/concessioneprocedimento amministrativo, avviato con istanza di parte, con il quale l’avente diritto richiede una qualunque variazione al progetto autorizzato, ivi incluso l’approfondimento della coltivazione del giacimento. Sono esclusi i procedimenti per le modifiche di modesta entità e per l’ampliamento;
- ampliamento dell’autorizzazione/concessione procedimento amministrativo, avviato con istanza di parte, con il quale l’avente diritto richiede la prosecuzione della coltivazione interessando altre porzioni di territorio senza soluzioni di continuità;
- proroga dell’autorizzazione/concessioneprocedimento amministrativo, avviato con istanza di parte, con il quale si richiede il differimento del termine di efficacia dell’autorizzazione, come definito dal provvedimento di cui all’articolo 19 della l.r. 23/2016;
- modifica di modesta entità per l’autorizzazione/concessione procedimento amministrativo per le cave di roccia ornamentale, avviato con istanza di parte, con il quale si richiede il riconoscimento di adeguamenti divenuti necessari, seppur difformi dalle previsioni progettuali, e rientranti nelle fattispecie definite dal provvedimento di cui all’articolo 19 della l.r. 23/2016;
- sub-ingresso all’autorizzazione/concessione procedimento amministrativo avviato con istanza di parte, con il quale si richiede il rilascio dell’autorizzazione o della Concessione dall’attuale titolare al richiedente senza modifiche o cambiamenti sia nel progetto che nelle prescrizioni autorizzative.
Le attività di cava sono suddivise in tre comparti, in funzione del materiale estratto:
- comparto dei materiali inerti, corrispondenti al I° stralcio del DPAE - inerti da calcestruzzo, conglomerati bituminosi, tout-venant per riempimenti e sottofondi;
- comparto dei materiali per impieghi ornamentali, corrispondenti al II° stralcio del DPAE – materiali per uso industriale;
- comparto dei materiali per usi industriali, corrispondenti al III° stralcio del DPAE – pietre ornamentali.
Opere pubbliche: reperimento e gestione dei materiali
La l.r. 23/2016 prevede per la realizzazione di opere pubbliche con fabbisogno di materiali litoidi superiore a 900.000 metri cubi, l’elaborazione di un Piano di reperimento e di gestione dei materiali che indichi il fabbisogno di materiali occorrenti per la realizzazione dell'opera stessa e individui i giacimenti da cui estrarli, dando priorità all'utilizzo di sfridi derivanti dall'attività estrattiva, ai materiali derivanti dallo scavo per altre opere quali sottoprodotti od ai materiali di riciclo. Il Piano di reperimento e di gestione individua inoltre i siti di riutilizzo e deposito dei materiali di risulta privilegiando il recupero di siti estrattivi dismessi, al fine del miglioramento delle loro condizioni ambientali.
Recupero ambientale dei siti estrattivi
Il recupero ambientale dei siti estrattivi definito dalla vigente normativa è l'insieme delle azioni, da esplicarsi sia durante i lavori di coltivazione della cava sia alla conclusione degli stessi, aventi il fine di ricostruire, sull'area ove si è svolta l'attività estrattiva, un assetto finale dei luoghi ordinato e funzionale alla salvaguardia dell'ambiente naturale e alla conservazione delle possibilità di riuso del suolo.
Risultano prioritari gli interventi che incentivano la fruibilità di luoghi paesisticamente qualificati comportando opportunità di occupazione nonché la promozione turistica e ricreativa delle aree.