Le Regioni e la programmazione integrata per la crescita e lo sviluppo sostenibile dell'Italia e dell'Europa. Il contributo delle Regioni al PNR 2020

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Il 7 maggio scorso la Conferenza delle Regioni e Province autonome ha approvato la Sintesi del Contributo delle Regioni al PNR 2020 e il 18 giugno ha validato la versione consolidata del Contributo completo.

Con l’annuale Contributo al PNR – Programma nazionale di riforma, le Regioni hanno attivato negli anni un percorso virtuoso di programmazione integrata per la crescita e lo sviluppo sostenibile, raccordando il Semestre europeo con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (SDGs), la politica di coesione (Risultati attesi – RA della programmazione 2014-2020 e Obiettivi di Policy - OP e Obiettivi Specifici – OS della programmazione 2021-2027) e i principi del Pilastro europeo dei diritti sociali.

Quest’anno la visione è stata ampliata con il confronto con altre programmazioni e indicatori, in un’ottica funzionale ai Documenti di Economia e Finanza regionali, introducendo i collegamenti anche con i 12 domini del Benessere equo e Sostenibile dell’ISTAT (BES) e con gli obiettivi strategici e i vettori di sostenibilità contenuti nella Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile del 2017 (SNSvS).

In questo Contributo delle Regioni al PNR 2020, inoltre, viene riportato quanto indicato da ciascuna amministrazione rispetto ai documenti di programmazione regionale (Documento di economia e finanza regionale – DEFR e Programma regionale di sviluppo - PRS), intesi come strumenti di programmazione strategica integrata dell’azione di governo; in particolare si fa riferimento alle scelte programmatorie relative ai fondi europei, agli obiettivi di sviluppo sostenibile, ai domini (qualora indicatori) del Benessere equo e sostenibile – BES, e vengono illustrati i programmi da realizzare e i relativi contenuti all’interno delle singole missioni, le relative previsioni di spesa e le relative modalità di finanziamento, gli orientamenti per pervenire alle deliberazioni di Consigli e Giunte regionali, ma anche alle attività di controllo strategico ed il monitoraggio dello stato di attuazione dei programmi all’interno delle missioni ed anche al rendiconto di gestione.

Con il Contributo al PNR 2020, le Regioni forniscono la fotografia degli interventi di riforma effettuati a livello regionale, nel periodo gennaio 2019 - febbraio 2020, a supporto di una programmazione strategica sempre più finalizzata e integrata. L’intervenuta situazione di pandemia da Covid-19 e il conseguente impatto socio-economico che ne sta derivando, ha evidenziato ancora di più la necessità di adottare misure per migliorare, sostenere e favorire la ripresa economica, intervenendo con riforme che sono essenziali anche per affrontare le sfide strutturali a medio e lungo termine.

Il Contributo delle Regioni al PNR 2020 propone una risposta coerente delle Regioni alle Raccomandazioni specifiche per l’Italia 2019 (CSR), seguendo l’impianto della Strategia annuale della crescita sostenibile (ASGS) del 17 dicembre 2019, incentrata su quattro Pilastri (sostenibilità ambientale, incrementi di produttività, equità, stabilità macroeconomica), dell’accordo per la crescita europea (The European Green Deal) attraverso il quale la Commissione europea ha reimpostato il processo del coordinamento macroeconomico del Semestre europeo per incorporare gli obiettivi dello sviluppo sostenibile e per mettere al centro della politica economica la sostenibilità e il benessere dei cittadini, nonché per fare degli SDGs il cuore del sistema di policy making europeo; nonché delle valutazioni e delle indicazioni contenute nella Comunicazione comune del Pacchetto d’Inverno (COM 2020 150 finale del 26 febbraio 2020), e del Country Report per l’Italia (con specifico riferimento all’Annex E – Valutazione dei progressi a breve termine dell’Italia verso gli SDGs).

Leggi l'articolo completo su I quaderni di Tecnostruttura (30 giugno 2020).

Approfondisci i contributi relativi alla Raccomandazione 3 - Investimenti in R&I, competitività territoriale, infrastrutture materiali e immateriali, decarbonizzazione dell'economia, efficienza della PA, concorrenza e Agenda digitale.