Da una prima valutazione degli esiti del biomonitoraggio sperimentale emerge un quadro relativamente tranquillizzante rispetto alla presenza dei PFAS storici, che risultano mediamente sotto la soglia dei 20 nanogrammi/millilitro, individuato dalle National Academies of Sciences (NAS) quale limite di attenzione.
Tale limite viene invece superato in alcuni casi, se alla sommatoria dei PFAS previsti dalla NAS si somma la presenza di ADV (miscela di congeneri con differenti caratteristiche per il quale non esistono limiti).
In attesa di una valutazione più approfondita dei dati ottenuti e dell'informazione agli interessati, si conferma che - in collaborazione con l’ASL e con il supporto del gruppo di esperti - è in fase di predisposizione un piano di sorveglianza epidemiologica che affiancherà ulteriori valutazioni sulla presenza dei PFAS. La popolazione maggiormente esposta sarà presa in carico per valutare precocemente eventuali alterazioni e, ove necessario, effettuare gli approfondimenti necessari.
Inoltre è in corso l'individuazione di laboratori per la ricerca dei PFAS nel sangue dei cittadini che ne facciano richiesta e che sarà gratuita per i soggetti maggiormente esposti.