L’assessore regionale alla Sanità è intervenuto a Verzuolo per l’inaugurazione della Casa della Salute, sottolineando lo sforzo collettivo in atto per creare reti di servizi soprattutto in aree disagiate, attraverso l’integrazione di servizi sanitari e sociali.
Il sindaco di Verzuolo ha rimarcato la necessità di fare da filtro rispetto all’ospedale, in un momento in cui cambia la geografia della Sanità, e chiedendo l’adeguamento della rete dei trasporti per rendere anche meglio fruibili tali servizi.
In apertura della mattinata, alla presenza di alcuni sindaci del territorio e di operatori del settore, il direttore generale dell’ASL CN1 Salvatore Brugaletta aveva precisato che il riconoscimento da parte della Regione di questa Casa della Salute la rende ufficialmente un punto nodale della rete che conta sedi nei comuni di Venasca, Melle, Frassino e Sampeyre.
Verzuolo è la sede storica che, negli ultimi anni, ha saputo sviluppare le sue potenzialità. Lo ha ricordato il direttore del Distretto Nord Ovest, Gabriele Ghigo:
Lo zoccolo duro della Casa è il servizio infermieristico: con 100 prelievi del sangue a settimana, 400 persone prese in carico in un anno e 900 pazienti che nel solo 2019 sono stati seguiti soprattutto in relazione a conseguenze di patologie croniche
Nella sede c’è anche il Consultorio, l’AVIS e il Consorzio Monviso solidale. E’ importante il lavoro strettamente integrato tra sociale e sanità. Giuseppe Migliaccio è il direttore generale del Consorzio:
Verzuolo fa scuola, per mettere insieme i servizi e stabilire un rapporto di vicinanza con le persone del territorio e di vicinanza psicologica tra gli operatori, con piena responsabilità reciproca della presa incarico della persona nella sua globalità
Nella nuova Casa della Salute - ha spiegato ancora Ghigo - collaborano 5 medici di medicina generale costituiti funzionalmente in gruppo e un pediatra di libera scelta. I medici fanno parte dell’équipe territoriale della Valle Varaita e lavorano in rete
Le prospettive per il futuro riguardano la realizzazione di un ambulatorio per la salute, lo sviluppo dell’attività vulnologica e lo sviluppo del progetto transfrontaliero “Inclusione”, con la partecipazione anche dei distretti di Cuneo e Saluzzo e dei Consorzi dei due territori.
L’ASL CN1 lavora da tempo sulla cronicità e oggi dispone di un quadro preciso dei pazienti, suddiviso per Distretto.
Occorre intervenire prima che la malattia cronica arrivi o si aggravi e il territorio è il punto di riferimento per la personalizzazione delle cure - ha concluso il direttore sanitario dell’ASL Giuseppe Noto