Oltre 18 mila mascherine, 3.300 camici e tute protettive, 200 litri di gel idroalcolico, più di 200 mila guanti alla settimana: è questo il consumo medio che l’ASL di Biella si è trovata a fronteggiare durante la fase più acuta dell’emergenza nel periodo tra inizio marzo e metà aprile.
L’ospedale nella fase di massima ondata si è infatti trovato ad avere oltre 200 pazienti affetti da covid-19 ricoverati, oltre a quelli positivi sul territorio in isolamento domiciliare.
A questo fabbisogno bisogna aggiungere cuffie copri capo, calzari, soprascarpe, visiere, occhiali protettivi e altro materiale di consumo necessario a dotare il personale dei reparti che via via diventavano covid.
Anche dopo metà aprile, l’impiego di dispositivi di protezione individuale è rimasto elevato e lo rimarrà per tutti i mesi a venire in cui si renderà necessario. L’incremento improvviso e rapido di grandi quantità di materiale indispensabile a tutte le strutture sanitarie ha determinato una corsa continua e molto impegnativa per reperire il fabbisogno di presidi che aumentava di giorno per giorno.
L’ASLBI ha lavorato in stretta sinergia con l’Unità di Crisi regionale e la Protezione Civile, a cui si è affiancata cercando anche nuovi fornitori, e ha potuto contare su una fitta rete di solidarietà: in prima linea l’Associazione Amici dell’Ospedale di Biella con circa 250 mila euro di dispositivi di protezione individuale donati, grazie al contributo di più di 2100 donazioni da parte di cittadini biellesi, e oltre 50 donatori, tra cittadini provati e aziende, che hanno fatto recapitare i dpi direttamente in ospedale, in molti casi consegnati di persona nei giorni più difficili, quando si è ricorso anche all’appello ai dentisti del territorio biellese che hanno risposto con grande generosità e tempestività.
Lo sforzo da parte dell’ASLBI, insieme all’Unità di Crisi regionale e la Protezione Civile, per trovare la disponibilità di forniture e la solidarietà di tantissimi Biellesi hanno consentito di superare l’emergenza e di affrontare con maggiore serenità il futuro: oltre a prevedere i consumi per i prossimi mesi con le caratteristiche organizzative della fase 2, si sta predisponendo un magazzino di sicurezza dedicato a garantire una scorta in caso di un eventuale nuovo picco epidemico.
Ecco chi ha donato dispositivi di protezione individuali
Associazione Amici dell’Ospedale di Biella, Vitale Barberis Canonico, Gruppo Alpini di Mottalciata, Mondoffice, Bottega Verde, Rotary Club Biella, Ilario Ormezzano, Chiorino spa, Fondazione Famiglia Caraccio, Ernesto Amosso, Ermenegildo Zegna Holditalia spa, Bonprix, Federfarma Biella e Vercelli, Machieraldo Ferramenta e Casalinghi, Cleta Medica, Ditta Karma, Fratelli d’Italia, Club Soroptimist Biella, Associazione Arma Aeronautica Biella, Negro Servizi srl, Clerico Primino srl, Carpenteria Marcello Nardiello, Ferribiella spa, New Coperture srl, Autefa Solutions Italy spa, Art From Italy, Nella Chiaverina, GDS di Verrone, Rizzo Ileana, Associazione Soccorso Alpini, la Cava Fashion di Shanghai, Conformogest spa, Rotary Club di Shanghai, Daniele Pasquarelli - La Stampa Biella, Fratelli Gremmo snc, Xinao Textile, Erboristeria Magentina, AEX Italia srl, Officina Eurometallica srl, CDS di Campanale Antonio, Pozzi Manuela, Famiglia Biancato, coniugi Strona, TOB sas - ThinkOutsidetheBox di Maurizio Romeo, Biella Scarpe, Presepe di Callabiana, Vaglio Tessitore Filippo, Astrazeneca spa, Comunità di Tavigliano, Azimut Holding spa, Rossetti Stefano, Debra Bergantin, LAM srl - Luigi Amedeo Meccanica - famiglia Lugli, C.M.B. di Cagna G. & Bassan P. snc, INOXFER snc di Schirato D. e Bocci G., PHARMANUTRA spa, FUTURALL srl - famiglia Degiuli, famiglia Bigliocca, Classe leva 1969 - Comune di Tronzano Vercellese, Comune di Mottalciata e Dott. Vranjes Firenze, Comune di Salussola, Meditalia sas, Falpi, Eta Service, Chiesi, gruppo di dentisti biellesi, Dott. Alessandro Foglia, Ottica Longhi e Ottica Zonco.
L’ASL BI ringrazia anche tutti coloro che abbiano consegnato direttamente i dispositivi di protezione ai reparti o ai colleghi e che eventualmente non sia stato possibile rintracciare