La cardiologia di Vercelli tra le strutture del nord ovest che hanno partecipato a uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica New England Journal of Medicine
C’è anche la Cardiologia dell’ASL di Vercelli tra le strutture degli ospedali del nord ovest che hanno contribuito allo studio - pubblicato recentemente sulla prestigiosa rivista scientifica New England - che focalizza l’attenzione sul drastico calo dei ricoveri per infarto in questo periodo segnato dal Covid-19.
Il lavoro "Reduced rate of Hospital admission for ACS during Covid-19 Outbreak in Northern Italy" - coordinato da Ovidio De Filippo, Fabrizio D'Ascenzo e da Gaetano De Ferrari, direttore del dipartimento di scienze mediche dell'Università di Torino e della Cardiologia della Città della Salute - contempla al suo interno anche i dati dei ricoveri registrati presso la Cardiologia diretta dal dott. Francesco Rametta e vede tra gli autori il responsabile dell’emodinamica dell’ASL VC dott. Fabrizio Ugo.
Dall’inizio dell’emergenza a Vercelli si è registrato un abbattimento dei ricoveri per procedure di cardiologia interventistica del 50%; da un confronto tra i primi tre mesi di quest’anno e lo stesso periodo dell’anno scorso si può notare che nel mese di marzo di quest’anno (cioè nel periodo di lockdown) si sono dimezzati i ricoveri per infarto del miocardio.
È importante 'non morire per paura del Covid' - sottolinea il Direttore della Cardiologia Francesco Rametta - i cittadini sappiano che non ci sono pericoli nell’accedere in ospedale perché abbiamo sempre previsto percorsi separati Covid-free. Fin dall’ingresso in pronto soccorso c’è un monitoraggio costante, viene eseguito subito il tampone e adottate tutte le precauzioni. Siamo stati tra i primi ad aver studiato per tutti i nostri pazienti un percorso protetto, grazie anche alla presenza di 2 sale di emodinamica, che consente di avere sempre una sala pulita e una dedicata ai casi sospetti. Stiamo purtroppo riscontrando che molte persone non si recano in ospedale anche in presenza di gravi sintomi di infarto, rimanendo dunque a casa senza le cure e l’assistenza adeguata. È una patologia in cui esito è tempo dipendente, la tempestività è fondamentale; eventuali sintomi non devono essere sottovalutati perché più s i attende, più si crea danno cardiaco irreversibile, con una conseguente mortalità elevata.Siamo in condizione di assicurare ai cittadini il percorso di trattamento più diretto e sicuro ed è fondamentale che i cittadini riacquistino fiducia nei nostri percorsi di cura e si rivolgano all’ospedale senza alcun timore, non si può morire per paura