Alluvione 1994. 25 anni dopo 

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L'esperienza a livello regionale: in campo nuovi modelli di prevenzione


Martedì 5 novembre, nel venticinquesimo anniversario di commemorazione dell’evento alluvionale del 1994, la Regione Piemonte partecipa all’iniziativa promossa dalla Città Metropolitana  “Alluvione 1994. 25 anni dopo.” 
L’occasione sarà utile per ripercorrere i passi in avanti fatti dal Sistema Regionale di Protezione civile sul tema della prevenzione e gestione degli eventi emergenziali innescati da cause naturali. L’intervento della Regione, partendo da una breve analisi di quale fu lo scenario emergenziale che colpì così profondamente il territorio regionale, sarà centrato su quale sia stata l’evoluzione del sistema regionale di Protezione civile, in particolare nel campo della prevenzione e del miglioramento delle conoscenze su questi tipi di eventi.
Miglioramento del sistema che è passato, in questi 25 anni, attraverso l’introduzione di un sistema di allertamento per rischio idraulico ed idrogeologico– recentemente modificato nel  2018,  a cui si è affiancata una forte azione di impulso sul tema della pianificazione comunale Protezione civile. A fianco a ciò, è stato dato ampio risalto e spazio, in questi 25 anni, al miglioramento del sistema grazie alle periodiche attività esercitative condotte a partire dal livello comunale fino a livello nazionale ed internazionale, veri e propri banchi di prova e di confronto con le altre realtà di protezione civile operanti sul territorio nazionale ed europeo.
Risalto sarà dato anche alla continua attività di formazione rivolta alle scuole, alle Amministrazioni piemontesi, agli ordini professionali ed al volontariato, nonché allo sviluppo di una comunicazione istituzionale improntata sempre più a maggior dinamicità e tempestività, mediante l’uso dei canali “social”.
Infine verranno ricordati le principali tappe di sviluppo dell’azione del volontariato piemontese e della costruzione della Colonna Mobile Regionale per il pronto intervento in caso di eventi emergenziali sia sul territorio piemontese che su altri scenari emergenziali che hanno colpito recentemente il territorio nazionale (su tutti le attività di assistenza alla popolazione condotte a seguito dei terremoti dell’Aquila, dell’Emilia e del Centro Italia, rispettivamente nel 2009, 2012 e 2016).