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Raddoppio stradale del Tunnel Tenda

Rivolto a
Cittadini

Raddoppio dell'unico traforo stradale che collega Italia e Francia

Il traforo stradale del Colle di Tenda è un tunnel situato sotto il Colle di Tenda. La strada che lo percorre è la strada statale 20 che fa parte del percorso della strada europea 74.

All'epoca della sua inaugurazione, avvenuta nel 1882, era il tunnel stradale più lungo mai costruito, con una ragguardevole lunghezza, per l'epoca, di 3.182 metri.

E’ l’unico traforo stradale che collega Italia Francia, gli altri tunnel: Frejus, Monte Bianco e Ventimiglia, sono valichi autostradali, per questo il Tenda è molto utilizzato perché è gratuito e percorribile tutto l'anno, visto che l'altezza non troppo elevata a cui si trovano le due imboccature non ne obbliga la chiusura invernale. Sul versante italiano il dislivello è di 1.321 m s.l.m.

L’intervento di ammodernamento in corso, consiste nella costruzione di una nuova galleria monodirezionale accanto a quella esistente oltre l'ampliamento della vecchia, in modo da usare una galleria per senso di marcia.

Il progetto prevede che la nuova galleria, in direzione Italia-Francia, avrà unacarreggiata di 6,50 metri, con una corsia di marcia di 3,50 metri, corsia di emergenza di 2,70 metri e banchina da 0,30 metri, mentre il collegamento Francia-Italia sarà ampliato fino ad arrivare alle stesse dimensioni. Le due gallerie verranno collegate da bypass pedonali e carrabili. Per non interrompere il traffico, i lavori vengono realizzati in tempi sfasati.

La Commissione intergovernativa per il miglioramento dei collegamenti franco-italiani nelle Alpi del sud (Cig) ha approvato il progetto definitivo del nuovo tunnel del colle di Tenda sulla strada statale 20 “Valle di Roja e del colle di Tenda” il 10 febbraio 2009.

I lavori all’aperto in territorio italiano sono limitati all’adeguamento degli imbocchi e del piazzale di accesso ed al ripristino della viabilità locale mentre, in territorio francese, è prevista la realizzazione di una nuova opera di scavalco del Fosso della Cà ed il rifacimento dei tornanti presenti dall’imbocco sino all’attuale ponte di Romanin. L’importo complessivo dell’opera è pari ad € 176.260.982. I lavori sono stati consegnati il 21/11/2013 e l’ultimazione prevista entro febbraio 2020.

Come noto, a seguito di indagini, le attività sono state sospese dalla Magistratura Italiana che ha posto i sigilli al cantiere a fine maggio 2017 per dissequestrarle qualche mese dopo. Sul filone di indagine italiana si è mossa anche la Magistratura Francese.

Alla data del sequestro risultavano eseguiti il 23% delle opere ovvero poco meno di € 31 Milioni del contratto iniziale pari a € 133,1 Milioni.

In data 15/05/2019 è stato firmato il contratto con l’ATI EDILMACO - CIPA (subentrante di Grandi Lavori Fincosit estromessa da ANAS per inadempimento contrattuale) per un importo residuo di € 102,5 Milioni con un termine lavori previsto a febbraio 2024.

L’inizio effettivo dei lavori è previsto per il mese di settembre 2019.

Aggiornamento lavori al luglio 2019:

dal lato Italia sono terminate le attività di cantierizzazione e sono stati demoliti i fabbricati in prossimità dell’imbocco della nuova galleria e la casa cantoniera. Inoltre, è stata completata l’opera di sostegno del versante necessaria per poter procedere con l’avvio delle attività di scavo della nuova galleria. 

Le attività di scavo, hanno raggiunto un avanzamento dei lavori pari a circa 1100 metri (per un totale di 1372 metri complessivi dell’opera sul versante italiano) Inoltre sono stati realizzati gli impianti tecnologici del by pass n. 1, già completato nella primavera 2017. E' stato anche scavato e rivestito completamente il by pass n. 2.

Dal lato francese sono state ultimate le attività di cantierizzazione ed è stata completata la realizzazione dell’opera di sostegno del versante, necessaria per potere dare inizio alle attività di scavo della nuova galleria.

Per quanto riguarda la situazione del fronte di scavo sempre dal lato Francia sono stati raggiunti 400 metri.

Anno 2021: dal mese di novembre sono ripartiti i lavori che erano  fermi a seguito dell'alluvione che ha colpito l'Italia e la Francia ad ottobre 2020.