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Le LLGG regionali per la redazione di studi di fattibilità, sono state adottate con DGR 28 marzo 2012, n. 34-3635.
Nella seduta del 28 marzo 2012 la Giunta regionale ha adottato le “Linee guida regionali per la redazione di studi di fattibilità”, quale strumento di riferimento a cui attenersi per la redazione di tutti gli studi di fattibilità di opere pubbliche o di interesse pubblico nei cui procedimenti sia interessata la Regione Piemonte.
L’adozione delle linee guida regionali rappresenta il punto di arrivo di un percorso durato diversi mesi e che, sotto il coordinamento del NUVAL, ha visto il coinvolgimento, in appositi tavoli tecnici, di numerose direzioni regionali e di esperti della materia docenti o ricercatori presso il Politecnico di Torino.
La volontà di regolamentare il tema degli SdF è maturata da un lato, dalla convinzione che la crescente scarsità di risorse a disposizione delle pubbliche amministrazioni richieda sempre di più il ricorso a strumenti, quali lo SdF, atti a consentirne una gestione il più possibile razionale ed efficiente, dall’altro, dal proposito di mettere a “fattor comune” le esperienze delle molte Direzioni regionali che già utilizzavano tale strumento per la selezione dei progetti, tramite verifica preventiva circa la fattibilità tecnica, economico-finanziaria, ambientale, amministrativa e procedurale degli stessi. Gli stessi operatori del settore, inoltre, avevano più volte sollecitato, nel corso di recenti convegni sul tema, un intervento sulla disciplina degli studi finalizzato sia ad una maggior diffusione dello strumento, sia ad una univoca definizione dei suoi contenuti minimi. Si rileva, inoltre, come i recenti provvedimenti normativi di fonte statale abbiano ulteriormente rafforzato il ruolo della valutazione ex-ante quale strumento di selezione di interventi su cui indirizzare le risorse pubbliche.
Il documento, redatto in coerenza con il quadro normativo nazionale e, tuttavia, con l’intento di colmarne le lacune da più parti evidenziate, prevede diversi gradi di approfondimento degli studi in funzione del grado di complessità dell’intervento, lasciando libertà alle direzioni regionali di individuare sia i criteri per valutare tale complessità sia le soglie per definire i diversi gradi della stessa.
Le Linee guida si pongono come strumento di riferimento sia per i professionisti a cui viene commissionata la redazione di studi di fattibilità, sia per gli EELL che molto spesso, a causa delle ridotte dimensioni della struttura, non hanno al loro interno le professionalità necessarie a giudicare la qualità dello studio commissionato, sia, infine, per le Direzioni regionali che nella loro attività di selezione dei progetti da finanziare basano la loro valutazione sulla qualità degli studi presentati.
Allegati
- dgr_adozione_linee_guida_sdf.pdf
- File pdf - 24.76 KB
- linee_guida_sdf.pdf
- File pdf - 16.08 MB
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