Progetti e Iniziative

V.E.T.T.A. - Valorizzazione delle Esperienze e dei prodotti Turistici Transfrontalieri delle medie e Alte quote

 altLa frequentazione della montagna era costituita in passato da appassionati ed esperti in cerca di percorsi e scalate impegnative che utilizzavano come punti di partenza i rifugi alpini, soprattutto frequentati nel solo periodo estivo. Oggi si è ampliata la quota di frequentatori che riconoscono nel rifugio o nella piccola struttura ricettiva di montagna il punto di arrivo della loro giornata estiva o invernale dedicata alla conoscenza dei luoghi, degli elementi naturali, storici e tipici del contesto territoriale.

Questa seconda tipologia di fruitori richiede un sistema di offerta più articolato che non si esaurisce con la struttura ricettiva e con il paesaggio montano. Diventa infatti importante l’intero itinerario che porta dal fondovalle alla struttura ricettiva e, insieme ad esso, tutte le risorse e le attrattive che si trovano lungo il percorso. Acquistano interesse anche gli itinerari posti alle medie quote che consentono, dal punto di vista turistico, una maggiore fruibilità in termini temporali.

Il progetto, inserendosi in un più ampio contesto di valorizzazione e gestione delle risorse ambientali, umane e paesaggistiche già presenti sul territorio dell’arco alpino italo-svizzero, territorio caratterizzato da una notevole contiguità ambientale, storico-culturale e turistico-sportiva, si propone di migliorare, promuovere e stimolare il sistema dell’offerta turistica alle medie e alte quote, orientandola, laddove possibile alle nuove utenze.

Metodologie ed obbiettivi del progetto

Partendo da una valutazione sul potenziale turistico locale collegato all’offerta ricettiva dei rifugi in media ed alta quota, da un’analisi della domanda e dell’offerta di servizi turistici connessi al settore dell’escursionismo, s’intende costituire, attraverso lo sviluppo ed il monitoraggio di progettualità pilota collegate ad alcuni temi di rilevanza strategica per l’escursionismo, una solida base per la valorizzazione condivisa dell’offerta turistica rivolta agli escursionisti, anche al fine di individuare linee strategiche di intervento comuni da adottare da parte delle istituzioni e degli enti competenti in materia di sviluppo ed organizzazione turistica.

L’impostazione progettuale tesa a privilegiare la transfrontalierità delle azioni previste si traduce nella capacità di fare sistema per strutturare reti caratterizzate da elevata integrabilità: reti sentieristiche adeguate, reti di rifugi e di strutture ricettive al passo con la domanda turistica e reti telematiche in grado di dinamizzare e promuovere l’offerta turistica.

Fine ultimo del progetto è sostenere l’economia locale attraverso il miglioramento dell’offerta turistica, la destagionalizzazione della frequentazione della montagna ed il conseguente mantenimento dei livelli occupazionali, contrastando in tal modo la tendenza all’esodo tutt’ora in atto nelle aree rimaste ai margini dei grandi flussi turistici.
 

Area del progetto e partenariato

 

alt Un progetto incentrato sulla qualità: in montagna, ancor più che in altri ambienti, la ricerca della qualità assume una connotazione multidisciplinare essendo legata allo sviluppo di aspetti tra loro complementari e armonicamente legati tra loro quali:
· lo sviluppo organico e coordinato di una rete sentieristica, fondamenta dell’escursionismo e alla base della creazione di itinerari escursionistici di ogni genere, difficoltà e lunghezza
· la creazione di una rete di rifugi e di strutture ricettive a vocazione similare e al passo con i tempi che, tra il modello ormai consunto di accoglienza “alla spartana” e un comfort più comune a un hotel a livello del mare, siano alla ricerca di un nuovo concetto di qualità disegnata sull’attività escursionistica, in grado di coniugare aspetti legati all’accoglienza alberghiera a una gestione “ecosostenibile” della strutture ricettive in quota. L’idea di una qualità al servizio dell’escursionista non può inoltre prescindere dall’impiego di dotazioni tecnologiche, quali la banda larga, in grado di rendere le comunicazioni in montagna più semplici e immediate, sia a beneficio dei turisti che dei gestori, oltre che nella direzione di una maggior sicurezza in montagna.

Ma la vera qualità passa anche attraverso la garanzia della stabilità e della “perennizzazione” dei modelli turistico-economici, attuati nel corso dei tre anni della durata istituzionale del progetto. Per tale ragione l’affidabilità e l’esperienza degli attori coinvolti gioca un ruolo fondamentale: è prevista infatti la sostenibilità del partenariato anche nella fase post-progetto, in quanto
tra gli obiettivi è attesa la definizione di linee di intervento strategico a supporto dell’ambito escursionistico, derivanti dagli esiti dei progetti pilota che vanno a comporre il Progetto VETTA. E’ però, in ultima analisi, il tessuto economico-sociale composto da coloro che vivono ed operano in montagna, costituito da gestori di rifugi, guide alpine e naturalistiche, accompagnatori, produttori locali, tour operator, ecc. che si vuole valorizzare e consolidare, tramite la promozione di modelli economici “sostenibili” incentrati sulla valorizzazione delle risorse locali. Obiettivo del progetto è che tali modelli vengano sempre più adottati e reiterati nel tempo non solo perché virtuosi e facenti parte di un bagaglio progettuale, bensì in quanto veramente vantaggiosi per chi li applica


alt Un progetto incentrato sulla qualità: in montagna, ancor più che in altri ambienti, la ricerca della qualità assume una connotazione multidisciplinare essendo legata allo sviluppo di aspetti tra loro complementari e armonicamente legati tra loro quali:

· lo sviluppo organico e coordinato di una rete sentieristica, fondamenta dell’escursionismo e alla base della creazione di itinerari escursionistici di ogni genere, difficoltà e lunghezza
· la creazione di una rete di rifugi e di strutture ricettive a vocazione similare e al passo con i tempi che, tra il modello ormai consunto di accoglienza “alla spartana” e un comfort più comune a un hotel a livello del mare, siano alla ricerca di un nuovo concetto di qualità disegnata sull’attività escursionistica, in grado di coniugare aspetti legati all’accoglienza alberghiera a una gestione “ecosostenibile” della strutture ricettive in quota. L’idea di una qualità al servizio dell’escursionista non può inoltre prescindere dall’impiego di dotazioni tecnologiche, quali la banda larga, in grado di rendere le comunicazioni in montagna più semplici e immediate, sia a beneficio dei turisti che dei gestori, oltre che nella direzione di una maggior sicurezza in montagna.

Ma la vera qualità passa anche attraverso la garanzia della stabilità e della “perennizzazione” dei modelli turistico-economici, attuati nel corso dei tre anni della durata istituzionale del progetto. Per tale ragione l’affidabilità e l’esperienza degli attori coinvolti gioca un ruolo fondamentale: è prevista infatti la sostenibilità del partenariato anche nella fase post-progetto, in quanto tra gli obiettivi è attesa la definizione di linee di intervento strategico a supporto dell’ambito escursionistico, derivanti dagli esiti dei progetti pilota che vanno a comporre il Progetto VETTA.
E’ però, in ultima analisi, il tessuto economico-sociale composto da coloro che vivono ed operano in montagna, costituito da gestori di rifugi, guide alpine e naturalistiche, accompagnatori, produttori locali, tour operator, ecc. che si vuole valorizzare e consolidare, tramite la promozione di modelli economici “sostenibili” incentrati sulla valorizzazione delle risorse locali.
Obiettivo del progetto è che tali modelli vengano sempre più adottati e reiterati nel tempo non solo perché virtuosi e facenti parte di un bagaglio progettuale, bensì in quanto veramente vantaggiosi per chi li applica.

Progetti pilota


  • Formazione degli operatori turistici, dei gestori dei rifugi e di altre strutture ricettive presenti sul territorio interessato al fine di migliorare la qualità del sistema di accoglienza;
  • Gestione ambientalmente sostenibile delle strutture ricettive attuata attraverso sistemi di gestione ambientale sempre più importanti per garantire standard di accoglienza e di comfort al passo con i tempi;
  • Miglioramento strutturale ed infrastrutturale con soluzioni anche di tipo innovativo, volto a valorizzare ed integrare l’offerta turistica rivolta agli escursionisti nell’ambito di tour escursionistici transfrontalieri;
  • Servizi e tecnologie a favore degli operatori e degli escursionisti quali l’introduzione delle connessioni satellitari a larga banda per supportare la gestione dei rifugi e le comunicazioni telefoniche in alta quota;
  • Sistemi informativi a supporto della rete escursionistica regionale e l’implementazione di un sistema di rilevamento dei flussi escursionistici;
  • Realizzazione di servizi e attività informative per diffondere la cultura della sicurezza in montagna.




vai al sito del progetto VETTA


escursionisti su sentiero



Via Alpina

Un anno di cammino sulle Alpi

altLe Alpi, uno spazio unico di quasi 200.000 km2 che si estende su otto Paesi d'Europa (Francia, Italia, Principato di Monaco, Svizzera, Liechtenstein, Germania, Austria e Slovenia), sono una delle principali destinazioni turistiche del mondo.

Si tratta di un territorio di incontri con la storia, la cultura, uno stile di vita da condividere e da scoprire attraverso un'importante rete di sentieri escursionistici locali, regionali e nazionali destinata a escursionisti di ogni livello.

Su iniziativa dell'associazione francese La Grande Traversée des Alpes, gli attori istituzionali, associativi e professionali degli otto Paesi sono stati coinvolti nella realizzazione della Via Alpina, un itinerario esacursionistico identificato e descritto da documenti multilingue che collega Trieste, sulla costa adriatica, a Monaco ed al Mediterraneo.

La Via Alpina è stata ufficialmente riconosciuta come contributo concreto all'attuazione della Convenzione delle Alpi, per garantire lo sviluppo sostenibile delle Alpi.

Consulta il sito di Via Alpina


La filosofia di un itinerario

L'itinerario della Via Alpina è stato creato sulla base di numerosi fattori politici, ambientali e turistici per raggiungere il duplice obiettivo di un "trait d'union" simbolico e di uno strumento pratico di sviluppo.

 Un itinerario internazionale. La Via Alpina attraversa otto Paesi: Francia, Principato di Monbaco, Italia, Svizzera, Liechtenstein, Germania, Austria e Slovenia. Il percorso permette di attraversare le frontiere più di 60 volte!

Un itinerario dalla forte identità alpina. La Via Alpina passa nelle vicinanze di siti naturali e culturali tra i più prestigiosi, servendosi degli itinerari alternativi per una ripartizione adeguata alla presenza turistica. I sentieri utilizzati si situano principalmente tra i 1000 e i 3000 metri di altitudine, secondo la tipologia dei massicci e delle loro caratteristiche climatiche.

Un itinerario accessibile a tutti. La Via Alpina è generalmente percorribile da luglio a metà settembre (tenendo presente che alcuni tratti meno innevati possono essere percorsi durante un periodo di tempo molto più lungo). La difficoltà del tracciato è ovunque moderata; evita i passaggi di arrampicata ed i ghiacciai. I sentieri sono ben segnati e presentano ad intervalli regolari una discreta placchetta di richiamo con il logo della Via Alpina.

Un itinerario a dominante culturale. La Via Alpina è anche un percorso che permette di scoprire siti storici, ricchezze architettoniche, musei del patrimonio. La Via Alpina favorisce gli incontri con le popolazioni, le loro feste, le loro tradizioni, il loro artigianato e stile di vita. Numerose "città-finestra" si trovano naturalmente lungo il tracciato o nelle vicinanze.

Un itinerario che contribuisce allo sviluppo locale. La Via Alpina è chiaramente un vigoroso incoraggiamento allo sviluppo locale, sia per i privati che per i vari enti locali interessati: 30 Regioni, Cantoni, Länder e più di 200 Comuni che possono potenzialmente trarre beneficio dall'aumento o da una migliore ripartizione della presenza turistica. La Via Alpina è una vetrina delleregioni alpine sul mercato internazionale. La sua ambizione è quella di diventare un nuovo strumento di lavoro per le guide, gli accompagnatori e per i gestori, che potranno proporre soggiorni e itinerari di scoperta a tutti i livelli partendo dai cinque itinerari descritti. La Via Alpina è inoltre un laboratorio di idee, pretesto per lo scambio di esperienze tra i professionisti della montagna per stimolare una migliore qualità dell'offerta per gli escursionisti.

Un itinerario che rispetta un ambiente naturale eccezionale. La Via Alpina attraversa 9 parchi nazionali, 17 parchi naturali e 22 riserve naturali. Vengono realizzate proposte di itinerari di scoperta e azioni di sensibilizzazione comuni destinate alla popolazione residente ed ai visitatori. I sentieri e le strutture esistenti vengono valorizzati e non saranno creati nuovi sentieri né pesanti infrastrutture.

Un itinerario con un'offerta di servizi adeguata. All'arrivo di ogni tappa giornaliera l'escursionista trova un punto di ristoro e di alloggio, a intervalli regolari può usufruire di negozi e servizi e, naturalmente, l'itinerario è ampiamente servito dai trasporti pubblici. I professionisti del settore turistico sono invitati a partecipare a momenti di scambio per rispondere in modo adeguato alle aspettative degli escursionisti.

Un itinerario, vero e proprio "fil rouge". La Via Alpina è un vero e proprio "fil rouge" tra le regioni. Grazie a numerosi collegamenti con altri sentieri alpini, offre inoltre, al di là dei cinque itinerari identificati, svariati punti d'accesso per la scoperta di altri spazi. La Via Alpina si pone chiaramente come itinerario per eccellenza di scoperta del patrimonio e non solo come percorso sportivo. Non si rivolge solo agli escursionisti più esperti, ma ad un pubblico più vasto, composto anche da famiglie e senior che vogliano esplorare la realtà alpina transfrontaliera in tutta la sua diversità. A loro il piacere di combinare gli itinerari per scoprire ogni anno una nuova regione e poi ripercorrerla attraverso gli itinerari locali!



alt

 

Progetti e Iniziative

 Progetti e Iniziative

Storie di Cannobina

alt Gli itinerari proposti nel progetto riguardavano due rilevanti tematiche:

- i sentieri della “Storia e della Fede” che riproponevano la centralità del “Circuito di San Carlo”, con la “Strada Borromea” o “Via Mercantesca”;
- i sentieri della “Memoria” che si mostravano con il “Sentiero Chiovini” ed il “Sentiero Cucciolo”.
L’azione proposta non è stata casuale, bensì il tenace proseguimento di una pianificazione e di un recupero della viabilità pedestre incominciata già nel settembre 1980 ed aggiornata via via.
Le genti della montagna e di questa parte del Lago a queste idee non solo hanno creduto e credono, ma le hanno con pazienza coltivate e sviluppate ormai da oltre 30 anni.
La realizzazione del progetto favorisce ulteriormente l’offerta per i numerosi escursionisti provenienti dalla Svizzera, i quali possono sfruttare i collegamenti sia in quota come il passo Percadugine o la Bocchetta del Fornale, sia a mezza costa come il sentiero L’Agher – Cortaccio, sia infine lungo il lago attraversando la dogana di Piaggio Valmara. Possono poi espandere le loro ambizioni in Valle Cannobina calcando il circuito di San Carlo che sarebbe meglio definire come “Via Mercantesca” e le sue diramazioni, che permettono di collegarsi agevolmente sia alla "sentieristica" della Valle Vigezzo, che agli itinerari nel Parco Nazionale della Valgrande,
Gli interventi di sistemazione che sono stati realizzati lungo questi sentieri storici sono stati concretati con piccoli e puntuali lavori di manutenzione straordinaria finalizzati sia miglioramento della percorribilità che della transitabilità, con la messa in sicurezza di alcuni tratti, che ancora abbisognavano di modesti ma necessari lavori per un'utenza ampliata e con maggiori esigenze, anche tenendo conto della sempre maggior diffusione che sta conseguendo il "Nordic Walking".
In particolare gli interventi realizzati in estrema sintesi hanno riguardato:
· la realizzazione di guadi ed il consolidamento di passerelle.
· la posa di barriere di protezione od anche di catene di sicurezza.
· la ricostruzione di brevi tratti crollati di mulattiera e di porzioni di muri crollati.
· il taglio di piante cresciute lungo le mulattiere con il ripristino di gradinate in pietra.
· la risagomatura del fondo ed anche il (ri)tracciamento dei sentieri in zone più elevate.
Il progetto realizzato sarà infine completato dalle azioni inserite nel piano provinciale che contempla una energica promozione mirata basata sull’organizzazione di eventi culturali, informativi ed anche sportivi, che assumano cadenza ricorrente.
vai ala galleria fotografica degli interventi realizzati

Istruttoria e graduatorie

alt Infrastrutturazione della rete sentieristica regionale per la realizzazione di itinerari escursionistici. Approvate con D.D. n. 80 del 17/01/12 e n. 414 del 24/02/12 le graduatorie delle istruttorie relative alle 8 proposte pianificatorie presentate dalle Province e alle 39 proposte di intervento presentate dagli Enti beneficiari.

Delle 39 proposte di intervento, 36 sono state ammesse a finanziamento.
Solo 2 proposte non presentavano il punteggio minimo richiesto per l’ammissibilità e, in un solo caso, la proposta non rispettava tutti i criteri di ammissibilità.

Per quanto riguarda i piani provinciali, da un prima panoramica si può affermare che gli 8 Piani tecnici di intervento presentano in genere un buon grado di coinvolgimento dei beneficiari nel processo pianificatorio ed un discreto grado di autonomia della Provincia nella definizione e pianificazione d’intervento.
Le Province sono state infatti individuate per effettuare attività di animazione e di sensibilizzazione dei soggetti beneficiari allo scopo di definire possibili proposte articolate nell’ambito di un Piano di Intervento. Le province erano dunque chiamate a stimolare ed indirizzare i soggetti beneficiari alla redazione di Proposte di Intervento il più possibile integrate tra loro e funzionali a valorizzare itinerari escursionistici già infrastrutturati.
Il grado di importanza degli itinerari cui si riferiscono le proposte di intervento a livello provinciale è stato infatti complessivamente alto così come significativa è risultata la funzionalità delle proposte d’intervento alla valorizzazione degli itinerari di riferimento. Solo in pochi casi però si è verificata la convergenza di più proposte d’intervento sullo stesso itinerario escursionistico di lunga percorrenza.

I piani provinciali di informazione e promozione avevano invece come principale obbiettivo la definizione di una rete informativa dedicata all’escursionismo o l’integrazione ed ottimizzazione di quella esistente, attraverso la creazione o il consolidamento di partenariati tra soggetti pubblici o privati in grado di fornire tale informazione.
Obbiettivo di non minore importanza di tali piani era altresì l’individuazione o l’ottimizzazione di forme organizzative per la gestione associata dei servizi turistici collegati alla fruizione pre-organizzata di tour escursionistici. A partire dall’analisi del contesto di riferimento le Province erano chiamate a definire le azioni e gli strumenti da portare avanti e/o realizzare a supporto delle reti di informazione e a programmare le modalità attuative del piano stesso, in concerto con gli altri Enti beneficiari, garantendo così la complementarietà ed il raccordo tra le azioni.
Alcune Province hanno centrato, negli intenti, le istanze del 2°invito pubblico, ponendosi come obbiettivo il superamento della frammentazione dell’informazione escursionistica, la creazione di una rete di soggetti preposti all’informazione e la formalizzazione della stessa attraverso convenzioni e accordi, coinvolgendo associazioni locali e/o uffici di informazione turistici e promuovendo attività di rafforzamento delle competenze e consolidamento delle relazioni tra soggetti operanti nei punti informativi. Le stesse Province hanno cercato di individuare modalità e strumenti di informazione omogenei su tutto il territorio provinciale, altre Province invece si sono limitate a produrre o ad implementare i propri prodotti/azioni promozionali senza un coordinamento a livello centrale.

Tornando alle proposte di intervento, 4 di queste, benché ammissibili, sono risultate escluse dalle graduatorie provinciali per overbooking. Ciascuna Provincia aveva infatti la possibilità di presentare proposte entro un limite finanziario che superava del 20 % la disponibilità effettiva per ogni Provincia.
Tali proposte sono però state inserite nella graduatoria regionale dei soggetti finanziabili con le economie di stanziamento e grazie a tali economie, derivanti dalle proposte non ammissibili o da stralci effettuati ad altre proposte contenenti opere non ammesse ai sensi dell’invito pubblico, due di queste sono state direttamente ammesse a finanziamento. Le altre due saranno finanziabili se e quando si verificheranno altre economie nelle fasi successive di attuazione della misura.

Le proposte ammesse a finanziamento riguardano, nella maggior parte dei casi, il completamento dell'infrastrutturazione di itinerari escursionistici esistenti o il collegamento tra itinerari diversi.
Non sempre però l'obbiettivo del secondo invito pubblico, che era quello di perfezionare il lavoro di infrastrutturazione attuato con il primo invito e di concentrare l'attenzione sugli itinerari migliori, non solo per la valenza ambientale e culturale, ma anche per il grado di organizzazione turistica in termini di servizi offerti all'escursionista, è stato centrato. In alcuni casi infatti il beneficiario ha preferito continuare a proporre più itinerari insistenti su una rete escursionistica ancora da consolidare nel suo insieme. Altri invece hanno potuto lavorare su itinerari già validi dal punto di vista turistico ed andarli a rafforzare con interventi di miglioramento o diversificazione della percorribilità (mountain bike, ippovie...) e con azioni puntuali di rafforzamento dei punti di appoggio per l'escursionista (ricettività, aree sosta...).

Graduatorie provinciali
Provincia di Alessandria
Provincia di Asti
Provincia di Biella
Provincia di Cuneo
Provincia di Novara
Provincia di Torino
Provincia di Verbania
Provincai di Vercelli

Graduatoria regionale

Aggiornamento al 31 Luglio 2012: le due proposte giudicate ammissibili a finanziamento, ma non finanziate per mancanza di risorse,  hanno potuto presentare la progettazione definitiva in quanto finanziabili con le economie di misura che si sono create.