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Il mercato del lavoro nel Canavese

Nei primi nove mesi del 2016 gli avviamenti al lavoro sono cresciuti a Ivrea del 6,3%, passando dai 12.298 del 2015 ai 13.067 dell’anno appena concluso. Nello specifico, si registra una performance particolarmente positiva dell’occupazione femminile, in aumento del 4,5% e dei giovani under 25, che nel periodo gennaio-settembre 2016 hanno visto gli avviamenti al lavoro crescere del 33,3%, dalle 2.178 unità del 2015 alle 2.903 del 2016. Considerando le forme contrattuali, a fronte di un calo dei tempi indeterminati (-25%), in parte atteso e ascrivibile al forte incremento di questa tipologia contrattuale nel 2015, a seguito delle agevolazioni fiscali previste dalla Legge di stabilità 2015, si osserva un consistente aumento dell’apprendistato (+33,2%), tornato appetibile e stabilizzato dal punto di vista normativo grazie al nuovo testo unico regionale che disciplina in modo organico la materia. E’ un quadro di luci e ombre quello che si ricava analizzando i dati relativi all’andamento del mercato del lavoro a Ivrea e Cuorgné. In quest’ultimo bacino, infatti, le assunzioni sono diminuite nei primi nove mesi del 2016 del -9,6% tranne che per i giovani under 25, che hanno conosciuto un incremento degli avviamenti al lavoro pari al 4,6%. Anche in questo caso, analizzando le tipologie contrattuali emerge un aumento del ricorso all’apprendistato (+12,3%), mentre risultano in calo gli avviamenti a tempo indeterminato (-30%) e determinato (-5%).

I dati sono stati resi noti il 20 gennaio nel corso di una conferenza stampa organizzata nel Centro per l’impiego di Ivrea alla presenza dell’assessora regionale al Lavoro, Gianna Pentenero, del sottosegretario al ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Luigi Bobba, del direttore dell’Agenzia Piemonte Lavoro, Claudio Spadon, e del responsabile Cpi di Ivrea e Cuorgnè, Armanda Romano.

"La situazione descritta - ha detto Pentenero - dimostra come, pur in presenza di diversi segnali incoraggianti, alcune zone del Piemonte, Canavese compreso, continuino a risentire dell’onda lunga della crisi. Mi aspetto che risposte positive possano arrivare dalle nuove misure di politica attiva del lavoro che la Regione sta mettendo in campo, con l’obiettivo di sostenere il processo di ricollocazione dei lavoratori espulsi dal sistema produttivo. È infatti appena partito il Buono servizi lavoro, un provvedimento finanziato complessivamente con 62,8 milioni di euro provenienti dal fondo sociale europeo sul bilancio pluriennale 2016-2018, che si propone di accompagnare i lavoratori disoccupati o in condizione di particolare svantaggio nella ricerca attiva di occupazione. La misura, volta a valorizzare la collaborazione tra i servizi, pubblici e privati, per l’impiego, si attua attraverso una serie di bandi di durata annuale. Ai tre appena avviati, rivolti in particolare a disoccupati da meno di sei mesi, da almeno sei mesi e a persone svantaggiate, ne seguiranno nei prossimi mesi una serie di altri: il buono rivolto a lavoratori provenienti da aziende in crisi, quello per persone con disabilità, i progetti di pubblica utilità, i cantieri di lavoro e i lavori socialmente utili. Si tratta di un insieme ampio di interventi, che tengono conto delle caratteristiche dei singoli soggetti, e si propongono di favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, stimolando la capacità di attivazione delle persone. Naturalmente le politiche del lavoro non sono di per sé sufficienti a creare nuova occupazione, ma sono finalizzate a migliorare l’occupabilità dei lavoratori, soprattutto di quelli più fragili. Un’altra filiera su cui investire è poi quella della formazione. Da questo punto di vista non è un caso che sia nato proprio nel Canavese il polo biotecnologico di istruzione tecnica superiore”.

“I centri pubblici per l’impiego, coordinati dall’Agenzia Piemonte Lavoro - ha affermato Spadon - svolgono un ruolo molto importante nella nuova strategia regionale per l’occupazione, sia, in alcuni casi, nell’erogare direttamente le misure, sia, più in generale, nel fornire informazioni e nell’indirizzare gli utenti ai servizi a loro più adatti. Con Ivrea, intanto, proseguono gli incontri presso le sedi piemontesi alla luce del nuovo ruolo di coordinamento e gestione dei servizi pubblici per l’impiego assegnato ad Apl. Questa occasione è utile per costruire con i tutti i colleghi una conoscenza diretta con l’obiettivo di raggiungere una maggiore efficacia e un migliore coordinamento dei servizi nell’ottica del nuovo ruolo legato al passaggio regionale”.

Author Mara Anastasia Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.