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Le politiche della Regione per l'occupazione

La riunione straordinaria del Consiglio regionale sulle politiche del lavoro, tenutasi il 19 dicembre, ha visto l'assessora Gianna Pentenero fare il punto sui provvedimenti adottati dalla Giunta Chiamparino per fronteggiare la crisi economica che ha colpito duramente il Piemonte, che è stato la regione dell'Italia settentrionale maggiormente colpita.

Una congiuntura che tra il 2009 e il 2015 ha interessato oltre 2.000 imprese e 53.000 lavoratori del settore industriale in procedure di licenziamento collettivo, ha visto la disoccupazione toccare il suo picco nel 2014 con 225.000 persone interessate, scese a 180.000 nel primi nove mesi del 2017, mentre l’occupazione, dopo il minimo del 2013, è tornata progressivamente a crescere, pur senza recuperare i livelli pre-crisi. Tra gli effetti riscontrati, l’uscita di manodopera a bassa qualifica, con età media sopra i 50 anni, difficilmente riassorbibile (i disoccupati in questa fascia di età sono saliti dal 2008 al 2016 da 11.000 a 32.000).

“Per far fronte a questa situazione - ha puntualizzato Pentenero - la Regione Piemonte ha messo in campo un insieme articolato di misure, finanziate principalmente con risorse del Fondo sociale europeo per circa 150 milioni di euro, che si propongono proprio di sostenere l’occupabilità delle persone fuoriuscite dal sistema produttivo. Si tratta di interventi volti a favorire il reinserimento sociale e lavorativo di disoccupati o soggetti in condizione di particolare svantaggio, grazie a percorsi di accompagnamento al lavoro, occasioni di incontro domanda/offerta, servizi di orientamento e tutoraggio. Il principale strumento di queste politiche, il Buono Servizi al Lavoro nella sue varie articolazioni, ha permesso dalla fine del 2016 ad oggi la presa in carico di oltre 15.000 persone, di cui circa 10.300 disoccupati di lungo periodo. Il 52% di questi ultimi ha avuto, grazie ai servizi gratuiti finanziati dalla Regione, almeno un avviamento al lavoro, il 14% dei quali, con l’esclusione dei tirocini, di durata superiore a tre mesi. C'è anche il programma Mip-Mettersi in Proprio, che da giugno ad oggi ha già permesso la creazione di 30 nuove imprese”.

L'assessora ha quindi anticipato che “ad inizio 2018 la Regione aprirà due bandi rivolti agli enti pubblici, principalmente Comuni e Unioni di Comuni, interessati ad attivare i cantieri di lavoro, che prevedono l’inserimento temporaneo in attività di servizio pubblico di disoccupati dai 45 anni in su in condizione di difficoltà, oppure di persone sottoposte a misure restrittive della libertà, favorendone il reinserimento sociale e lavorativo” e che “con il Ministero del Lavoro si sta mettendo a punto una versione dei cantieri finalizzata all’accompagnamento alla pensione dei disoccupati con più di 60 anni grazie ad uno stanziamento di circa 8 milioni di euro derivante da una convenzione con l'Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro e l'Inps”.

Per contrastare la disoccupazione giovanile, Pentenero ha ricordato che “la Regione ha deciso di scommettere sull’integrazione tra scuola e lavoro, grazie ad esempio alla sperimentazione del sistema duale nella formazione professionale, che quest’anno coinvolge 1500 giovani in percorsi di alternanza scuola-lavoro, e promuovendo il contratto di apprendistato duale, che consente ai giovani di essere assunti con contratto di apprendistato e al tempo stesso conseguire un titolo di studio. Novità di quest’anno è l’apprendistato nella scuola superiore, che offre ai giovani una modalità innovativa di ingresso nel mondo del lavoro e alle imprese la possibilità di vedere soddisfatte le proprie esigenze formative. Sono già una quarantina, in pochi mesi, i contratti attivati”.

Facendo il punto sullo stato di avanzamento della spesa del Fondo sociale europeo, con cui vengono finanziate gran parte delle politiche occupazionali e della formazione, l'assessora ha evidenziato che “il Piemonte è la prima Regione in Italia in termini di spesa certificata, a tre anni dalla partenza del programma operativo. Grazie al Fse sono stati infatti movimentati oltre 500 milioni di euro, circa il 58% della dotazione complessiva, ammettendo a finanziamento più di 1700 operazioni, che hanno coinvolto 155.000 partecipanti, in gran parte persone inattive, studenti, giovani e con istruzione medio-bassa. Gran parte degli impegni finanziari è stata volta proprio a contrastare la disoccupazione e sostenere l’occupazione giovanile, attraverso, ad esempio, le politiche attive del lavoro e le direttive della formazione professionale”.

In merito al servizi per l’impiego, Pentenero ha dichiarato che “nessuno ha in mente di dar luogo a una contrapposizione tra il sistema pubblico, rappresentato dai Centri per l’impiego, e gli enti accreditati. La Regione, al contrario, ha creato una rete integrata di servizi per il lavoro, all’interno della quale i Centri per l’impiego rappresentano un punto di riferimento in tutti i territori. Intendiamo proseguire nel percorso di assestamento di questa strutture da una parte tutelando i lavoratori, dall’altra potenziando i servizi. Proprio per farli funzionare stiamo individuando il miglior modello organizzativo possibile, dopo anni di incertezza dovuti al quadro normativo nazionale, fermo restando che nessuno intende mettere in dubbio la natura pubblica dei Centri”.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.