Autorizzazioni edili più rapide in 30 aree critiche

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Ambiente e Territorio
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Sono 30 i Comuni piemontesi che si sono visti ridurre al minimo possibile dalla Giunta regionale i tempi e i passaggi di richiesta e concessione per i lavori edili in aree con criticità dal punto di vista idrogeologico.

Si tratta di: Camino, Coniolo e Montecastello (AL); Castagnole Monferrato, Costigliole d’Asti, Montabone, Montaldo Scarampi e Rocca d’Arazzo (AT); Portula (BI); Aisone, Bellino, Bergolo, Clavesana, Cossano Belbo, Farigliano, Gottasecca, Levice, Mondovì, Montaldo di Mondovì, Montanera, Perletto, Rocchetta Belbo e Santo Stefano Belbo (CN); Borgofranco di Ivrea, Front Canavese, Locana, Quassolo (TO); Borgosesia e Civiasco (VC).

Il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Difesa del suolo, Marco Gabusi, lo considerano “un primo concreto passo verso la sburocratizzazione, che insieme ai fondi europei e all’autonomia è uno dei tre elementi determinanti per la nostra azione di governo”.

“Stiamo parlando di 30 Comuni - precisa Gabusi - che si trovano in aree cosiddette ‘da consolidare’, ovvero abitati considerati instabili dal punto di vista idrogeologico e dunque con livelli di rischio elevati in caso di lavori edili, ma i cui vincoli di sicurezza sono già previsti dal piano regolatore comunale. Con la delibera togliamo vincoli burocratici pesanti e snelliamo decisamente un iter che prevedeva tantissimi passaggi, onerosi in termini di tempo e di risorse economiche. Nello specifico, le autorizzazioni per i lavori edili in queste aree saranno ora un compito del Comune e non più degli uffici locali della Regione, come prevedeva una legge risalente al 1908 secondo la quale era necessaria una procedura autorizzativa presso la Regione per qualsiasi opera edilizia. Così, i Comuni potranno ora controllare direttamente e molto più rapidamente rispetto alla Regione le condizioni per realizzare i lavori richiesti e dare l’autorizzazione in tempi decisamente più celeri”.

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