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Pubblicati dalla Regione Piemonte i primi due bandi per la resilienza dei territori fluviali, che per la prima volta vedono impiegati poco meno di 12 milioni di euro di risorse del Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) per interventi che consentano di migliorare gli habitat acquatici presenti in fiumi, torrenti, laghi ed aree umide.
Molteplici gli obiettivi: superare le criticità climatiche dovute ai cambiamenti in atto, come alluvioni e piogge violente e improvvise, o situazioni opposte come quelle derivanti da una siccità severa, con la realizzazione ad esempio di infrastrutture verdi, con la piantumazione di alberi sulle sponde o sulle piane alluvionali finalizzate a trattenere le acque per favorire gli habitat naturali, ricaricare le falde e per rinforzare le difese spondali in caso di eventi meteorologici estremi.
“Abbiamo voluto investire risorse importanti - commenta l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati - per la prevenzione del territorio, aumentandone la capacità di adattamento ai rischi climatici. E dare una risposta concreta per l’attuazione della transizione ecologica e della resilienza. Con questi fondi quintuplichiamo le risorse regionali già stanziate destinate alla riqualificazione dei fiumi e dei laghi. Si potranno fare progetti su aree più vaste, rispetto ai bandi per la riqualificazione dei corpi idrici, che favoriranno la creazione di habitat per gli animali che vivono a contatto con i fiumi e i laghi. Progetti che serviranno per trattenere le acque e ricaricare la falda come risposta anche al contrasto alla siccità, ed a limitare il più possibile i danni derivanti dai periodi di piogge intense e violente concentrate in poco tempo".
Nello specifico, il primo bando ha una dotazione di 5.423.000 euro destinata ad aree in cui sia attivo un Contatto di fiume, lago o zona umida; l’altro, con una prima dotazione di 6.475.000 euro è destinato ai territori dove non sono attivi contratti. La chiusura avverrà il prossimo 31 dicembre e possono parteciparvi la Città Metropolitana di Torino, le Province, i Comuni in forma semplice o associata, gli Enti Parco ed i gestori delle aree della Rete Natura 2000, gli enti gestori dei Parchi nazionali ricadenti sul territorio piemontese.
Tra gli interventi previsti la riqualificazione della vegetazione delle sponde e delle aree prossime ai corsi d’acqua e ai laghi anche con la realizzazione di fasce tampone o la creazione di corridoi ecologici, la riattivazione di risorgive, la ricostruzione di ambienti naturali idonei alla riproduzione delle specie acquatiche autoctone, il miglioramento delle caratteristiche morfologiche dei corsi d'acqua.