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Contro il razzismo nello sport


La Regione Piemonte dichiara guerra al razzismo nello sport. In occasione della 50ma “Giornata Internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale”, istituita dall’ONU nel 1966, la Regione ha deciso di dedicare il 2016 al tema dell’antirazzismo nell’ambito sportivo.

Nel corso di una conferenza stampa, svoltasi lunedì 21 marzo presso la sede regionale di piazza Castello, l’assessora all’Immigrazione e Pari Opportunità, Monica Cerutti e l’assessore allo Sport, Giovanni Maria Ferraris, hanno presentato le iniziative messe in campo dall'ente regionale contro ogni forma di discriminazione nello sport ed invitato tutte le federazioni sportive regionali presenti in Piemonte ad inserire nei propri statuti il “principio di non discriminazione”.

“Mai più urla razziste sugli spalti; mai più omofobia dentro un campo da calcio. È questo l'obiettivo che ci siamo posti come Regione Piemonte - ha affermato l’assessora Cerutti - e che vogliamo raggiungere anche grazie alla nuova legge regionale contro ogni forma di discriminazione che è stata approvata mercoledì scorso dal Consiglio regionale. Per questo ci impegneremo a promuovere attività in cui la differenza è un valore e non un’occasione di discriminazione”.

Lo sport è da sempre l’ambito nel quale si manifestano le più visibili forme di razzismo, ma anche lo strumento più efficace e diffuso di condivisione di regole comuni che possano vincere ogni forma di discriminazione. Ne è convinto anche l’assessore Ferraris: “Il tema di oggi è una campagna permanente contro il razzismo nello sport per ogni manifestazione sportiva dell'anno. Questa Giunta regionale, fin dall’inizio del mandato, ha voluto valorizzare le politiche dello sport di base, in particolare a favore dei soggetti che subiscono discriminazioni ed emarginazioni, con progetti di inclusione sociale, di prevenzione e di riduzione del disagio. Da queste linee guida sono maturate misure regionali, sotto forma di bandi pubblici terminati da pochi mesi, strutturate in modo da coinvolgere il più possibile il territorio e la popolazione, specialmente quella a maggior rischio di emarginazione”.

La nuova legge regionale contro la discriminazione può intervenire in modo diretto su tutti gli ambiti di competenza regionale, tra cui lo sport. Per esempio se, durante una manifestazione sportiva, dovesse avvenire un caso di discriminazione, coloro che sono presenti (spettatori, atleti, dirigenti, arbitri di gara) potranno attivare, tramite una denuncia, la Rete regionale contro le discriminazioni, che avvierà l'iter previsto.

Author Lara Prato Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.