Il cibo come patrimonio da conservare, attrattività da sviluppare, condivisione tra cultura, modi di essere ed esperienza per promuovere un bene enogastronomico unico al mondo: è il filo portante di “2018 Anno del cibo italiano”, ideato dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo insieme al Ministero delle Politiche agricole e caratterizzato da un fitto calendario di manifestazioni, iniziative ed eventi culturali per promuovere la tradizione e l’esperienza agroalimentare dell’Italia durante i prossimi mesi.
Tutto il programma punta sulla valorizzazione dei riconoscimenti Unesco legati al cibo: dalla Dieta mediterranea alla vite ad alberello di Pantelleria, dall’arte del pizzaiolo napoletano ai paesaggi di Langhe, Roero e Monferrato.
Proprio tale intreccio tra cibo, arte e paesaggio caratterizza l’offerta turistica del Piemonte. Una valenza riconosciuta dagli stessi Ministeri, che hanno infatti inserito diversi appuntamenti all’interno di un database nazionale: la selezione europea del Bocuse d’Or del prossimo giugno a Torino, la 19a. edizione della Borsa internazionale del turismo enogastronomico, che si terrà a Biella nel mese di settembre, Terra Madre Salone del Gusto, a Torino dal 20 al 24 settembre, l'87a. Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba.
Ed è per questo motivo che alla presentazione, svoltasi il 20 febbraio a Roma, erano presenti gli assessori regionali al Turismo e all’Agricoltura: la prima ha messo in risalto l’importante riconoscimento che potrà valorizzare all’interno di un sistema nazionale le eccellenze ed i grandi eventi che vedranno il Piemonte centro di discussione e promozione dell’enogastronomia di alto livello; il secondo ha voluto evidenziare come la bellezza dei paesaggi agricoli e vitivinicoli riconosciuti dalla stessa Unesco, le tradizioni culturali tipiche e l’enogastronomia costituiscono un unicum che l’Anno del cibo italiano non potrà che mettere in luce ulteriormente, proponendoli ad una ribalta internazionale attenta alla grande qualità e ai valori che la storia dell’agroalimentare piemontese rappresenta.