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A Roma la firma sul Piano paesaggistico regionale

Oltre 2060 fra cascate, ville, chiese, torri, fortificazioni, cascine, borgate e vestigia storiche del territorio come le residenze sabaude, i Sacri monti, i palazzi e i castelli. E ancora 370 singoli beni paesaggistici e numerose aree tra cui 199 laghi, 1837 fiumi e corsi d’acqua, 109 aree protette, 94 zone di interesse archeologico, per una superficie tutelata pari al 61% del totale del territorio. Sono solo alcuni numeri del Piano paesaggistico regionale (Ppr) del Piemonte, protagonista il 14 marzo a Roma nel corso delle celebrazioni per la Giornata nazionale del paesaggio.

Un accordo firmato dal presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, e dal ministro dei Beni, delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha sancito il prosieguo della fase attuativa del Piano, che dovrà essere approvato dal Consiglio regionale. Il piano fornisce la “fotografia” di tutti i beni paesaggistici del Piemonte, perimetrati, catalogati e digitalizzati. Un lavoro enciclopedico che ha visto impegnati per dieci anni gli uffici del Settore Territorio e paesaggio della Direzione Ambiente, Governo e tutela del territorio della Regione Piemonte in sinergia con il Mibact.

Il Ppr realizza una lettura strutturale delle caratteristiche del territorio piemontese, definendo le politiche per la tutela e la valorizzazione del paesaggio. Ha seguito un iter molto complesso, avviato fin dal 2007, in base a quanto previsto dal Codice e dalla Convenzione Europea del Paesaggio. Ecco alcuni numeri del percorso seguito dal Piano: sei protocolli fra Ministero, Regione e Province piemontesi, due adozioni e pubblicazioni, 24 sedute del Comitato tecnico interistituzionale Regione – Ministero, un totale di 1308 osservazioni ricevute, numerosi incontri anche sul territorio con gli enti locali, con le associazioni di categoria e ambientaliste.

“La firma del Piano paesaggistico del Piemonte – ha dichiarato il ministro Dario Franceschini - inaugura la prima edizione della Giornata nazionale del paesaggio. Si tratta di uno strumento previsto dal Codice dei beni culturali che costituisce un’opportunità per la pianificazione sostenibile dello sviluppo territoriale finora adottato dalla Puglia, dalla Toscana e oggi dal Piemonte. Lavoreremo affinché più Regioni possibili seguano il loro esempio entro la fine della legislatura”.

“Una svolta nelle scelte strategiche del Piemonte – ha detto il presidente Chiamparino – che sempre più sono incardinate nella valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale in sinergia con le politiche comunitarie e di sviluppo sostenibile della nostra regione”.

Il Ppr, realizzato in sinergia con il Ministero, rappresenta nel quadro del processo di pianificazione territoriale lo strumento principale per fondare sulla qualità del paesaggio e dell’ambiente lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio regionale.

“Si tratta – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente, Programmazione territoriale e paesaggistica della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia - del raggiungimento di un traguardo importante a coronamento di un lungo lavoro che ha visto impegnate le strutture regionali e ministeriali nella costruzione di uno strumento di conoscenza e di lettura del paesaggio piemontese, mediante lo studio delle sue componenti naturali, storiche, insediative e sceniche, mutuate dal riconoscimento delle principali identità che le comunità locali attribuiscono ai propri luoghi. Il Piemonte è la terza regione italiana a dotarsi di un Piano paesaggistico condiviso con il Ministero. Una molteplicità di luoghi riconosciuti per il loro particolare significato iconografico e culturale, come ad esempio il sito Unesco dei Paesaggi vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato, che rappresenta uno dei primi risultati in attuazione delle previsioni del Ppr".

Il piano è stato elaborato mediante indagini realizzate a scale diverse ed è composto da una cospicua parte conoscitiva delle componenti paesaggistiche che coprono tutto il territorio regionale, articolato in 76 ambiti di paesaggio come richiesto dal Codice, per ognuno dei quali sono stati individuati i principali fattori strutturanti e stabiliti specifici obiettivi di qualità paesaggistica. La ricognizione di tutti i Beni paesaggistici del Piemonte, definiti a scala di dettaglio, è contenuta nell’omonimo Catalogo. Il Ppr, quindi, garantisce la certezza dell’individuazione dei Beni e regole chiare per semplificare le valutazioni nei procedimenti di autorizzazione paesaggistica. Le regole e i limiti per le trasformazioni sono contenuti nel Catalogo e nel fascicolo delle Norme di Attuazione articolate per indirizzi, direttive e prescrizioni.

“Il Piano paesaggistico – ha concluso l’assessore Valmaggia – completa il quadro della pianificazione, affiancandosi al Piano territoriale regionale (Ptr), in vigore dal 2011, con il quale condivide strategie e obiettivi. Si tratta infatti di strumenti complementari, basati sulla definizione e ottimizzazione delle strategie che individuano le vocazioni dei singoli territori e le regole per assicurare loro uno sviluppo sostenibile delle risorse economiche, paesaggistiche e ambientali. Nell’ambito delle politiche regionali per la valorizzazione del paesaggio, da oggi è on line il nuovo sito internet Paesaggiopiemonte, un nuovo strumento editoriale per mettere in rete i saperi e le esperienze sui temi del paesaggio, alla ricerca di uno scambio costruttivo con l’intera collettività”.

Gli elaborati cartografici e i dati informatici del Ppr sono disponibili on line mediante il Geoportale regionale e un apposito servizio di visualizzazione Webgis, alla pagina www.regione.piemonte.it/territorio/pianifica/ppr.htm

Author Pasquale De Vita Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.