Si terrà il 19 novembre a Torino la Trans Freedom March, promossa dal Coordinamento Torino Pride per la giornata internazionale dedicata al ricordo delle vittime dell'odio transfobico.

La marcia andrà da piazza Vittorio a piazza Carignano ed è patrocinata da Regione Piemonte, Consiglio regionale e Città di Torino con il sostegno di Cgil e, per la prima volta, di Cisl e Uil. In programma anche un convegno sul tema dei diritti e dell'attivismo trans nel bacino del Mediterraneo. Quest'anno l'evento vuole dimostrare simbolicamente la propria vicinanza agli attivisti turchi che hanno subito forti repressioni durante il Pride di Instanbul, culminate con l'omicidio di un'attivista.

Intervenendo alla presentazione l'assessora regionale ai Diritti e alle Pari opportunità ha dichiarato che il Piemonte continua a lavorare per diventare la “casa dei diritti”. Uno degli ambiti su cui lavorare potrebbe essere quello di rendere i servizi pubblici, come quelli sanitari in caso di violenze, sempre più accoglienti per chi oggi non sente ancora accettata la sua “differenza”.

L'assessora si è poi rammaricata del fatto che in tutto il 2015 una sola persona transessuale si è rivolta ed è stata presa in carico dal reparto di Soccorso violenza sessuale dell'ospedale Sant'Anna di Torino. Una dato sintomo della percezione di distacco che c'è tra gli enti pubblici e la cittadinanza anche se il servizio in questione rappresenta un modello innovativo.

Ha poi ricordato che il Piemonte nel 2016 si è dotato di due leggi che vogliono combattere la violenza contro le donne e qualsiasi forma di discriminazione, oltre ad avviare un percorso legislativo di sensibilizzazione e formazione che prevede incontri sul territorio, momenti di formazione nelle scuole e sui luoghi di lavoro e di informazione attraverso il nuovo portale dei Diritti. L'obiettivo è fare in modo che sviluppando le leggi delle quali si è dotata l'amministrazione regionale si possa ridurre la distanza tra i cittadini con le strutture pubbliche.