La Regione ha avviato un percorso di informazione, collaborazione e confronto con i rappresentanti delle moschee e delle comunità musulmane piemontesi.
Come annuncia l'assessora all'Immigrazione, Monica Cerutti, “abbiamo incominciato facendo chiarezza sul tema della circoncisione rituale, ma il nostro obiettivo è quello di avviare un dialogo costruttivo per la stesura della nuova legge regionale sulla promozione della cittadinanza".
"Nei mesi scorsi a Torino si sono verificati fatti drammatici che non devono mai più accadere - ha ricordato Cerutti riferendosi alla morte di un neonato in seguito ad una circoncisione effettuata in casa - E' per questo motivo che abbiamo chiesto ai rappresentanti del mondo islamico di essere veicolo verso la cittadinanza aprendosi alle possibilità che il servizio sanitario regionale offre. La Regione, infatti, dal 2009 ha inserito gli interventi di circoncisione rituale tra le attività ospedaliere ordinarie con copertura della spesa sia in regime ambulatoriale, ma anche di ricovero".
"Sanità, dialogo interculturale e mediazione - ha concluso l'assessora - sono gli ambiti di confronto che vogliamo avviare per scrivere un testo di legge il più partecipato possibile che sia di effettiva promozione della cittadinanza".