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“R-Women Donne Resistenti” nella sala Mostre della Regione Piemonte

“R-Women Donne Resistenti. Essere donne in un mondo complesso” è la mostra fotografica che si potrà visitare sino al 14 giugno, ospitata nella Sala Mostre della Regione Piemonte di piazza Castello 165 a Torino.

La mostra ha preso forma dopo l’incontro avvenuto nel 2015 tra l’associazione Sapori Reclusi e la poetessa Azam Bahrami, rifugiata politica nel nostro Paese e attivista per i diritti delle donne. L’obiettivo è di rilanciare il dibattito sulla condizione femminile nel mondo attraverso l’arte. Ne sono nati un progetto, R-Women, e la mostra fotografica omonima, che vede coinvolti nove artisti e artiste iraniani e italiani: ciascuno di essi, partendo dal proprio bagaglio artistico e dalla propria sensibilità, ha provato a rappresentare una delle possibili sfaccettature dell’essere donna oggi.

Le donne ritratte sono iraniane: alcune vivono nel loro Paese, altre sono emigrate oppure fuggite; sono madri, mogli, amiche; ma anche prostitute, e militari. Tutte descritte nella loro quotidianità, nella loro casa, nel loro lavoro, nelle loro passioni. Ci sono le giovani combattenti del Komala Kamp, che nel Kurdistan Iracheno si sono battute insieme agli uomini per un futuro di libertà, ritratte da Babak Bordbar, fotografo in esilio in Francia. Poi gli scatti di Mahdieh Mirhabibi, che ritraggono donne di diversi Paesi la cui vita è stata segnata da conflitti, genocidi, distruzione.

La mostra, inserita nel palinsesto delle iniziative di “Fo.To – Fotografia Torino”, presenta anche le immagini delle donne di Afshin Usefi, che sfidano la montagna attraverso l’arrampicata, e delle atlete delle nazionali femminili iraniane, scattate da Maryam Majd e che mostrano come la sfida sportiva si accompagni a quella culturale in un Paese in cui anche l’abbigliamento può essere un problema, e in cui per partecipare alle gare internazionali serve il consenso di mariti e padri. Ci sono le donne, mogli e madri, di Sajad Arvand, nato mentre il padre era al fronte per combattere nella guerra tra Iran e Iraq: ancora oggi esse ignorano la sorte di figli e mariti, vivendo un dolore muto che resta nelle case di chi non torna.

Poi le poesie di Azam Bahrami, ritratta per “R-Women” da Davide Dutto: negli scatti, Azam diventa il pretesto per parlare di altre donne, che sono state recluse nelle carceri persiane per le stesse ragioni che portarono lei stessa prima in prigione e poi a lasciare il suo Paese, prima di arrivare in Italia dove oggi vive. Vi sono poi le foto delle prostitute di Azin Haghighi, costrette in un’illegalità che può portare alla pena di morte e che mostrano un argomento centrale e controverso per la cultura iraniana: il sesso. Nelle immagini di Shiva Khoda Bakhsh ci sono invece le donne attrici di teatro, che vivono le limitazioni imposte dal governo all’espressione drammaturgica, ai contenuti espressi, all’abbigliamento, ai rapporti con l’altro sesso. Le foto di Raha Askarizadeh sono infine atti di denuncia verso il diritto assoluto dei padri nei confronti dei figli, un diritto che relega le madri al ruolo di baby sitter.

La mostra “R-Women – donne resistenti”, organizzata dalle associazioni culturali Sapori Reclusi e Ghost, è un omaggio alla complessità che caratterizza ogni essere umano, al di là di qualunque pregiudizio, ed un invito a riflettere e a prendere parte.
L'esposizione fotografica, con inaugurazione alle ore 17,30 di giovedì 31 maggio alla presenza dell’assessore regionale ai Diritti civili e della fotografa iraniana Maryam Majd, sarà aperta tutti i giorni, dalle ore 10 alle 18, sino a giovedì 14 giugno.

Author Renato Dutto Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.