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Violenza sulle donne: seguiti oltre 3.000 casi

La rete dispiegata dal Piemonte a favore delle donne vittime di violenza sta lavorando in modo sistemico e senza sosta: i dati diffusi dall’assessora regionale ai Diritti e alle Pari opportunità, Monica Cerutti, dicono che i 14 centri antiviolenza hanno seguito 1.921 donne nel 2016 e 1.209 nel primo semestre 2017; le 9 case rifugio hanno accolto 77 donne nel 2016 e 43 nel primo semestre 2017; 61 donne accolte in altre strutture nel 2016 e 35 nel primo semestre 2017.

“L’analisi dei dati che ci sono stati forniti dal Telefono Rosa Piemonte - commenta Cerutti - rivela come l’apertura in orari non usuali consenta di intercettare la violenza di genere in modo significativo. Allo stesso tempo i 1.709 contatti via e-mail o social network ci fanno capire come le nuove tecnologie svolgano un ruolo fondamentale. Alcune criticità ricorrenti ci sono state segnalate sono l’importanza del lavoro di condivisione con le forze dell’ordine e di sensibilizzazione all’interno dei contesti sociali”.

I casi affrontati riguardano vittime di origine straniera, maltrattanti con dipendenze, situazioni di precarietà lavorativa, donne che affrontano un percorso di uscita dall’abuso di alcolici e che spesso sono state anche vittime di violenza, minori vittima di violenza assistita sui quali si fa fatica ad attivare percorsi a causa dell’enorme mole di lavoro che hanno in capo sia i servizi sociali che la neuro psichiatria infantile. Senza dimenticare la violenza economica, non meno pericolosa di quella fisica perché spesso prestiti o debiti di gioco dell’ex marito ricadono sulle donne.

"Quel che dobbiamo fare - annota Cerutti - è contrastare la violenza sulle donne promuovendo la cultura della parità di genere e del rispetto dei sessi. Dobbiamo agire anche sugli uomini maltrattanti e, soprattutto, sulle nuove generazioni e per farlo dobbiamo entrare nelle scuole”.

A questo proposito, l’assessora ricorda che è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte il bando di accesso al finanziamento per la realizzazione di interventi e attività sperimentali nei confronti degli autori di violenza di genere. Enti locali e organizzazioni titolari dei Centri antiviolenza, del volontariato e della promozione sociale potranno presentare entro il 16 dicembre 2017 progetti riguardanti percorsi di sostegno psicologico, psicoterapeutico, psico-educativo per l’annullamento dei comportamenti violenti. I fondi disponbili ammontano a 115.600 euro.

“Ovviamente - puntualizza Cerutti - la presa in carico degli autori di violenza non dovrà comunque costituire un’alternativa alle procedure giudiziarie nei casi di reati. Il nostro obiettivo è molteplice e si muove su quattro linee operative: sviluppo del confronto e dell'analisi critica delle diverse metodologie adottate; ampliamento delle sperimentazioni di trattamento degli autori di violenza di genere, anche ai fini di acquisire indicazioni per il monitoraggio, la valutazione e l'implementazione delle azioni stesse; promozione della condivisione di buone pratiche e sensibilizzazione sul tema; promozione dello sviluppo di percorsi formativi per l'aggiornamento degli operatori coinvolti e l'analisi di metodologie e risultati. Quello degli autori di violenza è un tema che deve essere necessariamente affrontato perché costituisce l'altra faccia della medaglia. Il contrasto alla violenza di genere non avrà mai veri risultati se non incentiveremo anche una presa di coscienza nella componente maschile che si è macchiata di violenza nei confronti delle donne, ma anche in quella sana che può essere attore rilevante nella diffusione della cultura del rispetto e della parità”.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.