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Cambia la normativa sulle cave

Il Piemonte ha una nuova normativa sulle cave: il Consiglio regionale ha approvato il 9 novembre una legge che intende riordinare ed ampliare la disciplina e consentire uno sviluppo dell'attività di coltivazione di cava in sintonia con il rispetto dell'ambiente.

I 45 articoli del provvedimento vanno a riformare il comparto mettendo come punto di partenza la programmazione e il contrasto all'illegalità, che danneggia i tanti imprenditori onesti che vi lavorano. Inoltre, vengono mantenuti i livelli sanzionatori precedenti ed aumentati i casi di esclusione per le concessioni.

Dopo un lungo dibattito, che ha visto intervenire consiglieri di tutti i gruppi politici, ha preso la parola l’assessora alle Attività estrattive competente, che si è assunta l'impegno di tradurre in provvedimenti concreti e in tempi rapidi l'attuazione della normativa ed ha sottolineato la collaborazione tra le diverse forze politiche e le strutture tecniche, percorso attuato nella convinzione di poter sostenere un settore che ha attraversato momenti di crisi, ma verso il quale bisogna creare opportunità di crescita. Nessun intento punitivo quindi, ma la consapevolezza che l'aggiornamento delle regole possa aiutare la grandissima maggioranza di operatori onesti, affinché l'economia buona scacci quella cattiva.

In Piemonte, oltre alle attività estrattiva per il reperimento di sabbie e ghiaie, sono presenti notevoli giacimenti e cave di materiali industriali, per la produzione di cemento, calce, gesso e laterizi e per l’industria vetraria. Nel campo delle pietre ornamentali di pregio si rilevano alcune importanti aree estrattive, in particolare, ad esempio, la coltivazione di graniti, serizzi, e beole nel Verbano-Cusio- Ossola, la pietra di Luserna nei territori di Bagnolo Piemonte, Luserna San Giovanni e Rorà, la quarzite a Barge.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.