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Fondi europei: speso il 100% del budget assegnato per il 2007-2013

Sono 170 i milioni già stanziati nell’ambito del programma operativo regionale del Fondo sociale europeo (Fse) per il periodo 2014-2020.

È uno degli elementi emersi il 13 maggio nell’ambito della riunione annuale del neo costituito Comitato unico di sorveglianza, organismo composto da Regione, Governo, Commissione europea, enti locali, associazioni di categoria, sindacati, Università, che ha il compito di vigilare congiuntamente sull’andamento dei due programmi europei Fse e Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale).

L’importanza dell’istituzione di un comitato unico di sorveglianza per i due programmi è stata sottolineata dall'assessora regionale al Lavoro, che ha dichiarato come il provvedimento risponda alla volontà dell'amministrazione di permettere l'incontro progettuale tra i due grandi fondi comunitari, dando maggiore efficacia alle politiche di coesione.

L'assessora, dati alla mano, ha poi posto l’attenzione sul fatto che le accuse spesso rivolte alle Regioni di non essere capaci di spendere le risorse europee non siano fondate nel caso del Piemonte: la prossima settimana, infatti, gli uffici proporranno la certificazione di un miliardo di euro della precedente programmazione dell’Fse, pari al 100 per cento delle risorse disponibili. In un contesto economico ancora caratterizzato dalla crisi e in una fase non semplice per il bilancio regionale, i fondi comunitari, ha aggiunto l’assessora, rappresentano uno strumento sempre più importante per lo sviluppo del territorio, consentendo investimenti in politiche per la coesione sociale, contro la dispersione scolastica, per rafforzare la formazione professionale o favorire la riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori.

Queste considerazioni sono state condivise dall’assessore alle Politiche sociali, che ha inoltre dichiarato come una programmazione lungimirante dei fondi europei rappresenti anche uno dei fattori fondamentali per rendere il sistema del welfare piemontese capace di affrontare i nuovi rischi sociali legati soprattutto alle questioni della non autosufficienza e dei processi di impoverimento delle famiglie. L’assessore ha poi messo in rilievo la necessità di un utilizzo adeguato di queste risorse per dare piena realizzazione in Piemonte al “Piano di contrasto alla povertà”, che incomincerà a muovere i primi passi nei prossimi mesi e che richiederà la capacità di coniugare, nei territori, il sostegno al reddito con progetti di reinserimento sociolavorativo delle persone.

L’assessora ai Diritti ha dal canto suo sostenuto che le pari opportunità rappresentano una priorità trasversale nei fondi strutturali. Si tratta di un approccio culturale ma anche di azioni concrete, come quelle volte alla conciliazione dei tempi lavorativi e familiari, i voucher e la promozione di nuove forme di organizzazione del lavoro, ad esempio. Inoltre, la necessità di guardare anche all'inserimento lavorativo di migranti e richiedenti asilo richiederà sempre di più una programmazione coordinata con altre risorse, come quelle previste nel Fami (Fondo asilo migrazione integrazione).

Per quanto riguarda, invece, il Fesr, la spesa pubblica certificata dalla Regione alla Commissione Europea sulla programmazione 2007-2013 è di circa 1074 milioni di euro, pari al 105% del previsto: pienamente utilizzato e certificato, dunque, tutto il budget disponibile del programma, con ampio overbooking di spesa. La buona performance finanziaria potrebbe migliorare ancora una volta completate tutte le verifiche tecnico amministrative sui progetti attuati (in termini di spesa) negli ultimi mesi del 2015.

Con i contribuiti pubblici del Fesr sono stati realizzati da parte del sistema delle imprese e degli enti locali quasi 2 miliardi di euro di investimenti sul territorio, con forte concentrazione nei settori della ricerca e dell'innovazione (1 miliardo) e dell'energia (356 milioni).

Author Mara Anastasia Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.