Regione Piemonte - Piemonteinforma

Il bilancio pluriennale sarà difficile ma non insostenibile

L'avvio della discussione sul bilancio pluriennale 2016-2018 è stata per il vicepresidente della Regione Piemonte, Aldo Reschigna,R l'occasione per fare il punto su una situazione "molto difficile, ma non insostenibile, neanche nel 2017. Continuiamo nella riduzione della spesa e nelle dismissioni, garantiamo il sostegno alle politiche sociali, alla cultura, allo studio, all'innovazione e al lavoro per favorire il rilancio del Piemonte".

“Nel 2016 - ha spiegato Reschigna - il bilancio regionale godrà di introiti eccezionali per oltre 220 milioni e di minor spese per pagamento mutui per 150 rispetto al 2017, il che renderà un po' meno critica la situazione. Il 2017 sarà più difficile, nel pagamento dei mutui si arriverà a 602 milioni di rata annua. Il differenziale rispetto al 2016 era a un primo conteggio di circa 417 milioni, che però sono già scesi drasticamente di oltre metà per una serie di fattori, tra cui minori spese e anche un incremento delle entrate da addizionale Irpef. a parità di aliquote, senza cioè alcun aumento dell'addizionale, come sostiene il Ministero dell'Economia in una sua recente analisi".

Il vicepresidente ha anche respinto le critiche delle opposizioni: "A chi ci accusa di non procedere alle dimissioni immobiliari e delle partecipate, gli stessi che in quattro anni di governo non hanno dismesso neanche un box di proprietà regionale, ricordo che nel 2016 vengono iscritti 52 milioni di vendita del patrimonio immobiliare, tra cui la sede di piazza Castello. Sono risorse reali, come saranno le altre che iscriveremo a bilancio solo nel momento in cui diventeranno dimissioni reali e non sulla carta, come accadeva nel passato. Per anni si sono gonfiate le spese, le entrate, e nascosti i debiti. Dove erano i critici di adesso quando la loro Giunta creava le condizioni per questa grave situazione di bilancio? Il Piemonte non ha certo bisogno della strumentalizzazione e della drammatizzazione continuamente praticate dai responsabili dello sfascio".

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.