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La riforma delle cave: norme chiare a garanzia del settore

Regole chiare, che vanno a garanzia degli operatori onesti, per permettere loro di avere procedure più semplificate e per rilanciarsi dopo il periodo di crisi di un settore che in Piemonte ha oltre 270 esercenti per circa 1500 dipendenti e che va sostenuto e difeso”: l’assessora alle Attività estrattive, Giuseppina De Santis, commenta così l’approvazione in Giunta regionale del regolamento che detta le disposizioni attuative della nuova disciplina sulle cave, che fa seguito all’entrata in vigore della l.r. 23/2016 e completa un lungo lavoro di confronto politico e tecnico avviato nel 2015 e finalizzato a riformare la normativa a sostegno del comparto.

Tra le principali novità del nuovo regolamento, la definizione dei requisiti fondamentali di legalità per l’ammissibilità della domanda, il possesso di capacità tecniche ed economiche minime dell’impresa in rapporto alle diverse entità di progetto, la semplificazione delle procedure burocratiche con la creazione di una modulistica unificata valida sia per i procedimenti di competenza provinciale, sia per quelli di competenza regionale e strutturata per la parte anagrafica sulla base della modulistica nazionale realizzata per la Scia, le disposizioni per i progetti finalizzati al riuso e alla valorizzazione dei siti minerari dismessi, che sono soggetti ad autorizzazione della Regione, uno sviluppo dell’attività di coltivazione di cava in sintonia con il rispetto dell’ambiente. Inoltre, vengono mantenuti i livelli sanzionatori precedenti ed aumentati i casi di esclusione per le concessioni.

Insomma, un provvedimento che riforma il settore mettendo come punto di partenza la programmazione e il contrasto all’illegalità, in modo da prevenire quindi eventuali infiltrazioni mafiose e scoraggiare l’abusivismo.

In Piemonte, oltre alle attività estrattiva per il reperimento di sabbie e ghiaie, sono presenti notevoli giacimenti e cave di materiali industriali, per la produzione di cemento, calce, gesso e laterizi e per l’industria vetraria. Nel campo delle pietre ornamentali di pregio si rilevano alcune importanti aree estrattive, in particolare, ad esempio, la coltivazione di graniti, serizzi, e beole nel Verbano-Cusio- Ossola, la pietra di Luserna nei territori di Bagnolo Piemonte, Luserna San Giovanni e Rorà, la quarzite a Barge.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.