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L’acqua è di tutti, non mangiamone troppa

L’acqua è di tutti, non mangiamone troppa” è la nuova campagna di sensibilizzazione rivolta al mondo scolastico messa a punto dalle Regioni Piemonte e Valle d’Aosta nell’ambito del progetto di contrasto agli sprechi alimentari Una buona occasione.

Come hanno sottolineato l'assessora alla Tutela dei diritti dei consumatori del Piemonte e l'Assessore al Commercio e Trasporti della Valle d’Aosta durante la presentazione svoltasi il 3 novembre a Torino, il punto di partenza dell’iniziativa è l’eccessivo consumo di acqua legato alle nostre abitudini alimentari, in considerazione del fatto che lo spreco di cibo rappresenta la causa primaria dell’abnorme prelievo di risorse idriche nella filiera agroalimentare, ma soprattutto nella convinzione che costituiscono aspetti irrinunciabili di un nuovo e sostenibile rapporto con il cibo il contrasto a questo spreco e la riduzione dell’impronta idrica dell’alimentazione.

La campagna coinvolge le scuole secondarie di primo e secondo grado e si sviluppa dal 4 novembre in 150 istituti individuati con la collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale del Piemonte e della Sovrintendenza agli studi valdostana. Si inizia con nove eventi che coinvolgono personaggi della cultura, dello spettacolo e dello sport. In Piemonte si inizia con otto eventi inaugurali: il 4 novembre nell'IIS Leonardo da Vinci di Alessandria, nell'Istituto Agrario Penna di Asti, nell'IIS Sella di Biella, nell'IIS Vallauri di Fossano, nell'ITI Omar di Novara, nell'Istituto Comprensivo Verbania Intra e nell'Istituto Tecnico Cavour di Vercelli, il 7 novembre nel Primo Liceo Artistico di Torino). 

In ogni tappa vengono presentati i prodotti multimediali realizzati per l’occasione, la sezione Acqua del sito, il cartoon Water Hunters, il video musicale Acqua, l’educational L’acqua è di tutti e la nuova sezione sull’impronta idrica di UBO-App.

La decisione di varare la campagna è scaturita dal fatto che ogni italiano consuma mediamente ogni giorno 252 litri di acqua aprendo i rubinetti di casa e 6.048 litri acquistando beni che per essere creati richiedono complessivamente tale quantità di acqua. Inoltre, l’89% della nostra impronta idrica è relativa al consumo di prodotti agricoli, solo il 7% è imputabile a quelli industriali e quasi la metà è legata all’utilizzo di generi di origine animale, di gran lunga più idrovori di quelli vegetali. Numeri che collocano l’Italia al primi posti nel mondo per consumi di acqua, al di sopra della media europea e subito dopo gli Stati Uniti, e per importazione netta di acqua virtuale (ce n’è molta di più nei prodotti che importiamo, spesso da Paesi con grave carenza idrica, che in quelli che esportiamo). A tutto ciò si deve aggiungere che la crisi idrica, se non efficacemente contrastata, rappresenterà uno dei maggiori fattori di rischio globali dei prossimi anni, in quanto capace di causare guerre, carestie e fenomeni migratori.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.