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L'indennità per disoccupati stranieri veicolo di integrazione

La formazione professionale è anche un veicolo di integrazione, una componente dell’insieme dei diritti di cittadinanza: a sostenerlo è stata l’assessora al Lavoro e Formazione professionale rispondendo il 18 ottobre in Consiglio regionale ad un’interrogazione sull’indennità di frequenza riconosciuta agli allievi stranieri dei corsi professionali rivolti a disoccupati.

L’assessora ha aggiunto che la possibilità di prevedere un rimborso per la partecipazione ai corsi è presente sin dalla fine degli anni ’90 nella programmazione delle attività formative finanziate con il Fondo sociale europeo. Si tratta di un’indennità riconosciuta a due tipi di utenza particolarmente svantaggiata: i disoccupati stranieri e i giovani a rischio, che hanno abbandonato la scuola e non sono inseriti nel mondo del lavoro. Proprio perché queste categorie sono spesso incostanti nella frequenza ai corsi loro destinati, è stata riconosciuta una quota minima di rimborso alla partecipazione delle attività, calcolata sulla base delle ore effettivamente seguite.

A conclusione dell'intervento, l'assessora ha puntualizzato che le risorse investite nella formazione professionale testimoniano l’impegno della Regione nel garantire un miglior collegamento tra le competenze dei cittadini e la possibilità di rimanere o rientrare nel mercato del lavoro. Sostenere che così facendo si privilegia qualcuno a scapito di altri è una visione tristemente miope.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.