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Prima campanella per oltre 530.000 studenti

Nelle 562 autonomie scolastiche del Piemonte, che comprendono 12 centri provinciali per l’istruzione degli adulti, è suonata la prima campanella per 536.339 alunni, distribuiti in 25.464 classi, per una media di 21 per sezione. E sono tornati sui banchi anche i 14.000 giovani iscritti ai percorsi di istruzione e formazione professionale delle 27 agenzie formative.

I dati sul nuovo anno sono stati forniti l’8 settembre dal direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Fabrizio Manca, e dell’assessora regionale all’Istruzione, Gianna Pentenero, che è poi intervenuta lunedì 11 all’inaugurazione dell’anno scolastico presso l’Istituto comprensivo di corso Racconigi a Torino.

Il personale della scuola può contare su 386 dirigenti di ruolo, 3 incaricati alla presidenza e 173 reggenti (la percentuale delle reggenze è passata dal 27,3% dello scorso anno al 30,8%), su 47.730 posti “comuni” di personale docente, su 10.728 posti di sostegno, di cui 4.504 istituiti in deroga dal direttore regionale in seguito all’aumento degli alunni con certificazione di disabilità. L’organico del personale docente ammonta così nel suo complesso a 58.458 unità. L’Ufficio scolastico regionale ha effettuato 1.726 nomine in ruolo, esaurendo quasi completamente le graduatorie del concorso ordinario e quelle provinciali, e sono 15.360 i posti assegnati al personale amministrativo, tecnico e ausiliario, di cui 582 in deroga.

Pentenero ha voluto evidenziare che “grazie all’importante lavoro svolto nelle scorse settimane dall’Ufficio scolastico regionale ed alla collaborazione, in sede di definizione degli organici, con la Regione e le rappresentanze sindacali, credo di poter dire che il nuovo anno scolastico in Piemonte può partire quest’anno con una certa tranquillità” e che si è detta sicura che “anche con le nuove immissioni in ruolo, le scuole del Piemonte sapranno come sempre assicurare un’offerta formativa stabile e di qualità, basata su tante piccole e grandi buone pratiche che la Regione intende continuare a tutelare e valorizzare”. L’assessora non ha nascosto che comunque “non mancheranno alcune criticità, a cominciare dalla carenza di dirigenti, che farà sì che molti presidi continueranno a doversi dividere tra più istituti. Ma la ministra Fedeli ha assicurato che entro la metà del mese sarà bandito il nuovo concorso per dirigenti”.

Il direttore Manca ha sottolineato tre segni positivi: “Più docenti nelle classi grazie al sostanziale incremento dell’organico; più docenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato vincitori del concorso ordinario e assunti da graduatorie a esaurimento; più prospettive di stabilizzazione per i docenti con incarico di supplenza che matureranno il servizio utile per la partecipazione alle nuove procedure di reclutamento previste dal recente decreto delegato attuativo della legge 107/2015. In sintesi, un organico più consistente e stabile, risorse professionali qualificate, giovani e motivate assicureranno continuità didattica, inclusione e integrazione. Gli studenti piemontesi beneficeranno di un’offerta formativa sempre più centrata sulla qualità ed equità del servizio di istruzione”.

Vaccinazioni. Su questo tema Pentenero ha dichiarato che “stiamo monitorando la situazione. I termini sono perentori, ma si fa di tutto per applicare le norme con ragionevolezza e equilibrio in un contesto nuovo. Il Piemonte è partito in anticipo ed è stata la prima Regione a presentare il piano informativo alle famiglie con tutte le indicazioni del caso. Essendo una novità, può capitare che qualche famiglia non abbia ricevuto la lettera di prenotazione per effettuare i vaccini". “In questo caso - ha ricordato Manca - c'è l'autocertificazione, in attesa di produrre la documentazione richiesta a vaccini effettuati". In questi giorni sono numerose le chiamate al numero verde della Regione e tra le richieste più frequenti figura proprio quella sull'autocertificazione.

Riguardo alle cosiddette “scuole no vax”, l’assessora ha osservato che “la questione va sicuramente approfondita. Le scuole parentali esistono, ma un'associazione che conta più di 100 iscritti come quella di Orbassano mi pare possa difficilmente essere definita scuola parentale. Il tema va affrontato con il dialogo, ma la legge indica una strada chiara, che va rispettata. Mi sembra che quello di Orbassano sia un modo per aggirarla”.

Le cifre del nuovo anno

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.