Vita Nascente: al Sant'Anna supporto e ascolto alle future mamme

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Politiche sociali
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Nell’ospedale Sant'Anna di Torino saranno presenti dei volontari che offriranno supporto concreto e vicinanza alle donne in gravidanza e cercare di superare le cause che potrebbero indurre all’interruzione.

Una convenzione sottoscritta alla presenza dell'assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone, del direttore generale dell'AOU Città della Salute Giovanni La Valle, del direttore sanitario del Sant'Anna Umberto Fiandra e del presidente regionale della Federazione del Movimento per la Vita Claudio Larocca si pone infatti l’obiettivo di fornire supporto e ascolto alle gestanti che ne abbiano necessità, nell’ambito di un più generale percorso di sostegno durante e dopo la gravidanza alle donne che vivono il momento con difficoltà e che potrebbero quindi prendere in considerazione la scelta dell’interruzione di gravidanza o che addirittura si sentono costrette a ricorrervi per mancanza di aiuti.

"Ogni volta che una donna abortisce perché si è sentita abbandonata di fronte alla sfida della maternità siamo di fronte a una drammatica sconfitta delle istituzioni - dichiara l'assessore Marrone - Per questa ragione aprire nel principale ospedale ostetrico-ginecologico del Piemonte uno spazio dove donne e coppie in difficoltà possano trovare aiuto nei progetti a sostegno della vita nascente è una conquista sociale per tutta la comunità, soprattutto in questa stagione di preoccupante inverno demografico. La convenzione completa il ciclo di iniziative lanciate dal 2020 con lo stop alla RU486 nei consultori raccomandata dalle linee guida Speranza, con la registrazione dei Centri di aiuto alla vita presso le Asl e l’avvio del fondo regionale Vita nascente, consacrando il Piemonte come avanguardia della tutela sociale della maternità, che diverse altre regioni italiane stanno prendendo a modello".

Il Sant'Anna è il presidio sanitario primo in Italia per numero di parti, con 6.590 nuovi nati nel 2022, e anche l'ospedale piemontese in cui si effettua il maggior numero di interruzioni di gravidanza, con circa 2.500 casi nel 2021 (il 90% do quelle effettuate a Torino e circa il 50% di quelle a livello regionale).

Su questa iniziativa è intervenuto anche il presidente Alberto Cirio: "E' una materia delicatissima sulla quale bisogna fare attenzione alle parole che si usano, però bisogna anche essere chiari: l'apertura della Stanza dell'ascolto al Sant'Anna è semplicemente l'attuazione di una legge del nostro Paese, una legge ben fatta e che non vuole assolutamente limitare l'autodeterminazione della donna, che deve esserci per statuto, bensì solo accompagnarla in un momento così importante della sua vita. Già nel 2013 era stata pensata una cosa analoga all'ospedale Mauriziano di Torino, perché è un servizio d'aiuto che ha un suo senso compiuto, ma a proporla era stata la sinistra, per cui andava bene. Se invece la proponiamo noi, vuol dire che limitiamo i diritti. Peccato perché un tema delicato e importante come questo non dovrebbe diventare politico, ma essere solo umano e sanitario. Per questo mi sento lontano, anzi lontanissimo da qualsivoglia strumentalizzazione politica".

Cosa faranno i volontari

L'attività verrà svolta da volontari scelti tra quelli con maggiore esperienza nell’accompagnamento in gravidanze difficili ed appositamente formati per questo nuovo ruolo, eventualmente anche con il supporto ed il coordinamento del personale sanitario a ciò disponibile. Nel concreto opereranno su appuntamento in una stanza dedicata all’accoglienza e all’ascolto.

Le utenti potranno essere indirizzate al servizio direttamente dal personale sanitario della struttura o potranno contattare i volontari mediante il numero verde e la chat Sos Vita.

Individuate le criticità nel colloquio, si potranno fornire ascolto, vicinanza e aiuti concreti, materiali ed economici, potendo anche contare sulla rete dei Centri del fondo “Vita Nascente” della Regione, che consente il rimborso di spese legate alla gravidanza e ai primi anni di vita del bambino, e su progetti economici messi a disposizione dal Movimento per la Vita, come il “Progetto Gemma”.

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