Via libera al Piano per la sicurezza integrata

Tema
Ambiente e Territorio
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Il Piano sulla sicurezza integrata del Piemonte è stato approvato dal Consiglio regionale: si tratta di un insieme di iniziative che porteranno ad un capillare potenziamento dei sistemi di sorveglianza video (bodycam per gli agenti, nuovi impianti cittadini, telecamere sui servizi di trasporto pubblico, nuovi strumenti per i taxi), ad analisi dei dati sui crimini per studiare azioni mirate contro la delinquenza, allo uno studio e alla promozione di una “architettura della sicurezza” con un’attenzione al recupero delle aree abbandonate che portano degrado e al rispetto di certi canoni edilizi che aiutino a prevenire il crimine con lo studio dell’illuminazione e della geografia dei territori. Un capitolo importante è quello della formazione, sia per gli agenti della Polizia locale, chiamati ad aggiornarsi in una vera e propria accademia della sicurezza, sia per i cittadini, che potranno dare il loro contributo dedicando una particolare attenzione al “controllo del vicinato”.

Per l’assessore alla Sicurezza Fabrizio Ricca l’approvazione rappresenta “un risultato che in breve tempo si tradurrà in maggior sicurezza per tutti i piemontesi, in qualcosa di concreto e vivo. La nostra intenzione è dare una svolta radicale all’approccio sul tema. Il desiderio di sicurezza dei cittadini, la loro richiesta di non aver paura di uscire di casa la sera, di fare una passeggiata al parco è sempre più presente. E’ un nostro dovere dare risposte all’altezza”.

I punti principali del Piano

Controllo del vicinato come strumento di prevenzione della criminalità che presuppone la partecipazione attiva dei cittadini residenti in una determinata zona e la collaborazione di questi ultimi con le forze di polizia statali e locali. L’obiettivo è promuovere la sicurezza urbana attraverso la solidarietà tra i cittadini, allo scopo di ridurre il verificarsi di reati contro la proprietà e le persone. Su iniziativa dell’assessore Maurizio Marrone si è deciso che il ruolo di coordinatore sia assegnato preferibilmente a un esponente della forze dell’ordine, recependo le istanze arrivate dai sindacati di Polizia.

Assegnazione di contributi per il pagamento degli straordinari effettuati dagli operatori di Polizia locale nei servizi diretti a fronteggiare l’emergenza epidemiologica.

Progetto sperimentale per elevare i livelli di sicurezza dei titolari di licenze taxi e dei loro clienti e al contenimento delle aggressioni subite dai conducenti. Si prevede di assegnare un contributo per l’acquisto e l’installazione di strumentazione idonea alla registrazione di dati di evento, da posizionare all’interno del veicolo.

Aggiornamento professionale integrato per gli operatori delle Polizie locali, delle forze di Polizia e di altre professionalità in materia di prevenzione dei fenomeni di devianza sociale o nel campo della mediazione interculturale.

Interconnessione delle sale operative della Polizia locale e delle forze statali di Polizia.

Nell’ambito del potenziamento di strumenti tecnologici idonei a monitorare le zone maggiormente a rischio, la Regione si impegna a promuovere progetti di controllo elettronico del territorio in ambito locale, che attengano a nuove installazioni o al potenziamento di quelle già operative.

Incremento dei sistemi di videosorveglianza “dinamici”, come quelli che consentono la tracciabilità delle targhe.

Condivisione dei dati sull’andamento della criminalità e sistematizzazione informativa tra Polizia locale e forze statali di Polizia presenti sul territorio

Avvio di sistemi informativi capaci di fornire una visione georeferenziata dell'andamento dei reati di criminalità diffusa e predatoria su scale territoriali anche circoscritte. Si potranno così sviluppare nuove strategie di comunicazione in grado di contenere quegli allarmi sui quali può fondarsi una percezione distorta delle condizioni della sicurezza della popolazione.

Sviluppo di progetti di prevenzione ambientale e rigenerazione urbana volti a favorire condizioni di maggiore sicurezza degli spazi pubblici. Alcuni esempi sono le sistemazioni di particolari vuoti urbani (piazze, viali, parchi, aree dismesse) e certi edifici, lo studio di una particolare illuminazione, della segnaletica, dell’arredo urbano, della mobilità intesa anche come un sistema di percorsi sicuri, l’abbattimento delle barriere architettoniche con particolare attenzione sulla linearità delle visuali e dei percorsi.

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