La Via Francigena si candida a Patrimonio mondiale Unesco

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Turismo
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L'assessore Chiarelli firma il protocollo

Firmato al Festival L’Italia delle Regioni a Venezia un importante protocollo d’intesa per sostenere la candidatura della Via Francigena nella Lista del Patrimonio mondiale Unesco.

A siglare il documento sono stati Marina Chiarelli, assessore al Turismo e alla Cultura della Regione Piemonte, Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana e capofila del progetto, Giancarlo Righini, assessore della Regione Lazio, Roberta Frisoni, assessore della Regione Emilia-Romagna, Francesca Caruso, assessore della Regione Lombardia, Marco Bucci, presidente della Regione Liguria, e Renzo Testolin, presidente della Regione Valle d'Aosta. A chiudere l’incontro il ministro della Cultura Alessandro Giuli.

Il protocollo segna un importante passo avanti nella costruzione di un'alleanza istituzionale a sostegno della valorizzazione di uno dei cammini storici più rilevanti d’Europa, che attraversa l’Italia da nord a sud connettendo territori, comunità e patrimoni. Unendo storia, spiritualità, cultura e paesaggio, ed attraversando città, borghi, abbazie e castelli, promuove un modello di turismo lento e sostenibile.

La Regione Piemonte, da sempre impegnata nella valorizzazione dei cammini storici e del turismo lento, ha preso parte attiva al protocollo, confermando il proprio sostegno alla candidatura e ribadendo il valore della Via Francigena come volano per lo sviluppo sostenibile, la coesione territoriale e la promozione di un’identità culturale condivisa.

«Firmare questo protocollo in un contesto come il Festival delle Regioni ha un significato profondo - ha dichiarato Chiarelli - Significa credere nel valore della cooperazione tra istituzioni e territori, e lavorare insieme per valorizzare percorsi che raccontano la nostra storia, la nostra cultura e il nostro paesaggio. Il Piemonte ha investito molto nella promozione della Via Francigena e nella rete dei cammini devozionali. La candidatura Unesco è un’occasione per rafforzare questo impegno, favorire la conoscenza del nostro patrimonio e attrarre nuove forme di turismo rispettoso e consapevole».

Il tratto piemontese della Via Francigena attraversa alcune delle zone più suggestive e storicamente rilevanti, connette i valichi alpini alla pianura, passa per borghi, pievi, abbazie, castelli e paesaggi naturalistici di grande fascino. Un cammino che rappresenta non solo un itinerario di fede, ma anche una rete di esperienze culturali, ambientali ed enogastronomiche capaci di generare valore per le comunità locali. Il riconoscimento Unesco darebbe ulteriore impulso a progetti di tutela, fruizione e promozione, consolidando la Via Francigena come patrimonio europeo vivo e inclusivo, punto di incontro tra pellegrini, camminatori e residenti.
 

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