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Si è concluso in Piemonte il VaxDay, la giornata con la quale l’Unione Europea ha inteso dare il via simbolico alla vaccinazione anti-Covid.
Le 910 dosi del vaccino della Pfizer/Biontech destinate al Piemonte sono state consegnate all’ospedale Amedeo di Savoia di Torino dalle Forze armate, incaricate del trasporto dall’Istituto Spallanzani di Roma ed inserite in cryo-box, borsa che consente di mantenerlo ad una temperatura tra i 2 e gli 8°, unitamente ai materiali per la somministrazione (siringhe, aghi, diluenti).
Il personale dell’Amedeo di Savoia, punto di concentrazione del Piemonte, ha provveduto alla suddivisione delle quantità assegnate alle 10 strutture individuate per la partenza simbolica della campagna vaccinale, dove la consegna delle fiale è stata affidata alla Protezione civile regionale.
I preparativi all'Amedeo di Savoia
Si è iniziato alle ore 9 nell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino, alla presenza dell’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, del commissario generale dell’Unità di Crisi Vincenzo Coccolo, del commissario dell’Area giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi Antonio Rinaudo, del direttore dell’Asl Citta di Torino Carlo Picco e del responsabile delle Malattie infettive dell’Amedeo di Savoia, Giovanni Di Perri, che è stato il primo vaccinato, seguito dalla dott.ssa Valeria Ghisetti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia.
In mattinata inizio delle vaccinazioni anche alle Molinette, al Mauriziano e al San Giovanni Bosco di Torino.
Si è quindi proseguito nel resto del Piemonte:
- ad Asti nella casa di riposo “Città di Asti” (presente il vicepresidente della Regione Fabio Carosso)
- ad Alessandria nell’ospedale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo (presenti gli assessori regionali Vittoria Poggio e Marco Protopapa)
- a Cuneo nell’ospedale Santa Croce e Carle (presente l’assessore Luigi Genesio Icardi)
- a Rodello (CN) nella Rsa La Residenza (presente il presidente Alberto Cirio con Marco Brunetti, vescovo di Alba e delegato della Conferenza episcopale piemontese per la Pastorale della salute)
- a Novara nell’ospedale Maggiore della Carità e poi alle 13 nella Rsa De Pagave (presente l’assessore Matteo Marnati)
“La speranza riparte da questa giornata - ha dichiarato il presidente Cirio - Un po’ di luce dopo tanti mesi di buio. Il vaccino è un’opportunità che ha i suoi piedi ben radicati nella scienza e una mente che guarda lontano ed è davvero una fonte di speranza per l'anno nuovo che sta per iniziare. Oggi è stata una giornata storica, perché abbiamo un'arma in più, ma anche una giornata simbolica per dire che il vaccino non è obbligatorio ma è fortemente raccomandato dalla comunità scientifica. Ora siamo tra il 70 e l'80% di persone che hanno dato la disponibilità al vaccino, ma le giornate come questa servono per comunicare che bisogna avere fiducia nelle istituzioni del farmaco, europee ed italiane, che hanno vagliato questo strumento. Spetterà a noi istituzioni lavorare per sensibilizzare e dire che è un gesto di amore per se stessi ma anche nei confronti degli altri. Sono dosi che portano la vita”.
“È stato un inizio simbolico - ha affermato l'assessore Icardi - Domani e dopodomani arriveranno ulteriori 40.000 dosi e cominceremo davvero a vaccinare i nostri sanitari, il personale socio-sanitario e i soggetti più fragili, che sono gli ospiti delle Rsa. Ci stiamo organizzando anche con altri tipi di vaccini. Sarà una campagna epocale, ci saranno anche delle assunzioni di personale. Abbiamo di fronte ancora qualche mese di sofferenza, ma inizia la discesa”.
L’assessore alla Ricerca Covid, Matteo Marnati, ha puntualizzato che “aspettavamo questo giorno da febbraio, i vaccini finalmente sono arrivati, è la svolta nella lotta al Covid”.