Un patto per ricostruire il Piemonte

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Ricostruire il Piemonte con un patto tra tutte le forze politiche, economiche e sociali è l’obiettivo che il presidente della Regione Alberto Cirio e gli assessori si propongono di conseguire nel corso del 2021 e che hanno presentato questa mattina nel corso della videoconferenza stampa di inizio anno.

Citando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Cirio ha fatto presente che “ora non è il momento di dividersi e recriminare, ma il momento di essere costruttori e portare il Piemonte fuori da questa crisi. Dobbiamo costruire, e dobbiamo farlo insieme, per garantire un futuro migliore ai nostri ragazzi. Ma per farlo dobbiamo parlare con una voce sola. Noi mettiamo sul tavolo la nostra visione, che dalle prossime settimane andremo a presentare provincia per provincia per raccogliere le varie istanze. Le idee le abbiamo ben chiare, c'è tanta carne al fuoco, e vogliamo agire nel modo più trasparente possibile”.

I tre pilastri

La sicurezza sanitaria, gli investimenti del Recovery Plan, la programmazione dei fondi europei 2021-2027 sono i tre pilastri di questo patto. Il presidente ha sottolineato che “dobbiamo mettere in sicurezza i cittadini con i vaccini contro il Covid, ma anche occuparci di medicina territoriale ed edilizia sanitaria, temi sui quali stiamo già lavorando. Sul Recovery Plan si gioca la realizzazione di infrastrutture pubbliche attese da decenni che devono essere condivise, ed a questo scopo costituiremo una società regionale con un partner che stiamo individuando per essere autonomi. Sul fronte dei fondi europei, vogliamo che il Programma di sviluppo rurale sia scritto dagli agricoltori per gli agricoltori, in modo concreto e privo di fronzoli, e che il Fondo di sviluppo regionale di declini nei tre piani separati dell’industria, dell’artigianato e del commercio in quanto un bando aperto a tutti finisce per avvantaggiare sempre gli stessi”.

Per quanto riguarda la sanità, l’assessore Luigi Icardi ha annunciato “la costituzione dell’azienda sanitaria Zero, che dovrà rendere più efficiente l’organizzazione del Servizio sanitario, contrastare l’attuale frammentazione organizzativa aziendale assicurando equità nell’assistenza, gestire le attività di 118, 112, 116 e 117, centralizzare gli acquisti, coordinare i magazzini e la logistica”.

Tra gli altri obiettivi da raggiungere figurano il contratto di servizio con Trenitalia, la nomina dei commissari straordinari per le grandi opere, lo sblocco delle risorse da Roma per l’alluvione del 2/3 ottobre, la revisione della l.r. 3/2010 sulla casa, il superamento dell’attuale modello incentrato sulle strutture residenziali per anziani e il potenziamento della gestione domiciliare, la riduzione delle barriere architettoniche in ambito pubblico, l’approvazione di un nuovo testo unico sull’urbanistica e la conseguente abrogazione della l.r. 56/77, incentivi per l'acquisto e il recupero di case di montagna, la proroga della vendita dei voucher vacanza fino al 30 giugno 2021, la pubblicazione del bando e la successiva promozione dei distretti urbani del commercio, la parziale riapertura del Museo regionale di Scienze naturali, la costruzione di una nuova rete dei servizi formativi basata su Academy sviluppate sulla base dei distretti industriali e delle esigenze delle aziende, l’avvio di una campagna contro lo spreco del cibo, l’ultimazione del grattacielo e la sua apertura in silenzio senza inaugurazioni per dare un segnale di come nella pubblica amministrazione si debba cambiare modello di azione, un nuovo piano di tutela delle acque, una nuova legge sui rifiuti con il raggiungimento dell'obiettivo del 65% di differenziata, il varo di una Sport Commission per l’attrazione dei grandi eventi sportivi. Infine, l’inizio dei lavori per la riapertura della Palazzina di Caccia di Stupinigi, con cui segnare nel campo della cultura un’altra pagina importante della storia del Piemonte come lo è stata la Reggia di Venaria.

L’assessore Andrea Tronzano ha poi tracciato la situazione finanziaria dell’ente: “Nel 2021 il gettito sarà minore di 120-150 milioni, mentre nel 2020 lo è stato di 200 milioni, di cui 139 rimborsati dallo Stato. Nonostante le minori entrate sono state saldate tutte le rate dei mutui per un totale di 430 milioni, cifra che nel 2021, pur non avendo contratto nuovi debiti, salirà a 555. Comunque, stiamo riuscendo a non gravare con ulteriori debiti sulle generazioni future e continuiamo a mantenere l’equilibrio di bilancio, dare liquidità e sostenere gli investimenti”.

In tema di semplificazione, l’assessore Maurizio Marrone ha evidenziato che “l’attenzione non vuole fermarsi al periodo dell'emergenza sanitaria. Vogliamo mettere l’economia nelle condizioni di lavorare in modo efficiente, senza perdere tempo e denaro a causa dei rapporti con la pubblica amministrazione. Puntiamo quindi a introdurre per tutte le pratiche il meccanismo dell'autocertificazione, seguita poi da un unico passaggio di controllo dei dati e dei documenti. Inizieremo dai settori più strategici per imprese: ambiente, sicurezza sul lavoro e sicurezza alimentare”.

Cosa è successo nel 2020

Il presidente Cirio non ha potuto mancare di trarre un bilancio del 2020: “Un anno particolarmente complicato, in quanto abbiamo pianto per chi ci ha lasciato e avuto paura quando è arrivato il Covid a colpire la vita di ognuno di noi. L’emergenza sanitaria ha caratterizzato la vita di tutti e anche la vita amministrativa della Regione, che si è trovata davanti alla più grande catastrofe dalla seconda guerra mondiale. Gestire l'emergenza è stata una impresa che ci ha visto constatare eccellenze grandissime tra il personale medico, infermieristico e amministrativo dei nostri ospedali, ma anche toccare con mano gravissime carenze, a partire dal sistema di medicina territoriale. Questo perché in Piemonte come altrove la sanità è stata negli anni vittima di tagli e mancati investimenti che nel momento della necessità si sono fatti sentire. Ma nonostante il peso di 200 milioni di euro di minori entrate causa Covid non abbiamo aumentato le tasse, non abbiamo fatto debiti e abbiamo continuato a pagare quelli lasciati da chi ci ha preceduto”.

L’assessore Luigi Icardi ha elencato le principali decisioni assunte per fronteggiare l'emergenza sanitaria: emanazione di oltre 50 ordinanze per le misure di contenimento del contagio, costituzione dell'Unità di Crisi e del Dirmei (Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive), creazione di una piattaforma informativa Covid e di una mappa interattiva sui contagi, costante aggiornamento del piano pandemico, incremento della telemedicina e della sanità digitale, attivazione numero verde per le chiamate sanitarie 800.19.20.20, messa online del portale www.salutepiemonte.it per far interagire i cittadini in via telematica con il sistema sanitario ed evitare code per le prenotazioni, distribuzione di 34,2 milioni di dispositivi di protezione individuale, reclutamento di 4800 operatori sanitari, 55 milioni di bonus al personale sanitario (di cui 36 finanziati direttamente dalla Regione), 35 milioni per recuperare el liste di attesa, aumento da 2 a 32 dei laboratori che analizzano i tamponi, acquisto di 2,4 milioni di test rapidi, duplicazione (da 327 a 614) delle terapie intensive e triplicazione (da 135 a 550) delle terapie subintensive, 41 milioni di ristori alle Rsa, 1 milione di test rapidi per lo screening di ospiti e personale delle Rsa.

 

In conclusione, il presidente ha ricordato il programma di aiuti costituito dal piano RipartiPiemonte: “Già a febbraio era pronto il piano strategico per il 2020, frutto anche di una revisione di tutte le risorse recuperabili. Così quando è scoppiata l’emergenza, in breve tempo abbiamo potuto mettere 890 milioni con la prima fase e altri 900 milioni con la seconda. Un provvedimento fatto di 159 misure, di cui 112 già attivate”.

La principale è stata il Bonus Piemonte, 131 milioni distribuiti su conti correnti di 8.000 attività economiche in un mese, ai quali hanno fatto seguito gli 82 milioni del fondo di garanzia alle imprese e ai soggetti non bancabili, i 26 milioni per l’abbattimento degli oneri di urbanizzazione per privati e le imprese, i 49 milioni per l’agroambiente e le aziende agricole di montagna, i 15 milioni per i servizi per l’infanzia, i 10 milioni per i lavoratori privi di ammortizzatori sociali, i 19 milioni per la digitalizzazione, i 10 milioni per aiutare le famiglie con un Isee inferiore a 30.000 euro nel pagamento degli affitti, la riduzione dell’Irap alle nuove imprese e del bollo auto per l’acquisto di un’auto Euro6 con rottamazione di quella vecchia, il sostegno alle micro e piccole imprese culturali, il voucher vacanza.

L’assessore Marrone ha invece messo l’accento sul notevole incremento dell’indice di produttività legislativa, nonostante le difficoltà del lavoro da remoto, del Consiglio regionale su impulso della Giunta, e oltre al BonusPiemonte ha citato l norme su impiantistica sportiva, turismo itinerante, concessioni di dighe e invasi, specificità montane, MoVe-In, cofinanziamento ciclovia Vento.

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