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Il grande rugby andrà in scena sabato 23 novembre all’Allianz Stadium di Torino con il test-match tra Italia e gli All Blacks della Nuova Zelanda.
La città, che nella propria storia ha accolto la Nazionale italiana in tre occasioni sempre allo Stadio Olimpico, torna ad ospitare l’Italrugby a nove anni di distanza dall’ultimo appuntamento (2015, in preparazione alla Rugby World Cup contro la Scozia) - e lo fa con la sfida più iconica e sentita che conclude un trittico che inizierà sabato 9 novembre ad Udine contro l’Argentina per poi proseguire domenica 17 novembre a Genova contro la Georgia.
Quasi 40.000 i biglietti già venduti per la partita contro la Nuova Zelanda, unico avversario sulla scena internazionale, insieme all’Inghilterra, mai battuto nei precedenti confronti.
E poi la novità: Torino e l’Allianz Stadium continueranno ad ospitare l’Italrugby anche nel 2025 e nel 2026 grazie all’accordo sottoscritto tra FIR e Juventus, che porterà ogni autunno il più prestigioso dei tre appuntamenti previsti dal calendario internazionale.
La presentazione della partita è stata ospitata nel Grattacielo Piemonte, alla presenza del presidente della Regione Alberto Cirio, dell’assessore regionale allo Sport Marina Chiarelli, del sindaco di Torino Stefano Lo Russo, dell’assessore comunale allo Sport Domenico Carretta, dei presidenti di Federazione Italiana Rugby Andrea Duodo e Juventus Gianluca Ferrero.
“Dopo il ciclismo e il grande tennis, con questo match Torino e il Piemonte fanno un ulteriore passo avanti e arrivano a ospitare una sfida iconica, che risveglia passione e interesse anche tra chi non è tifoso di rugby - hanno dichiarato Cirio e Chiarelli - Avere qui la Nazionale italiana e i celeberrimi All Blacks significa rendere, ancora una volta, questo territorio la capitale mondiale dello sport. E ci piace che questo avvenga con il rugby, una disciplina bellissima che finalmente recluta appassionati e tifosi anche nel nostro Paese. Eventi come questo non sono solo spettacolo, ma rappresentano un’opportunità di crescita che coinvolgono le famiglie, ispirano i giovani e soprattutto lasciano un’impronta nel tempo. E, come amministratori, abbiamo il dovere di sostenere e promuovere questo fermento sportivo, perché lo sport crea legami, identifica valori e ci permette di guardare al futuro con maggiore fiducia e coesione”.