Il Testo unico sulla cultura in vigore dal 1° gennaio 2019

Tema
Cultura

Autore

Data notizia

E' entrato in vigore il 1° gennaio 2019, dopo l’approvazione del Consiglio regionale nel luglio scorso e con l'intento di superare definitivamente 28 leggi regionali, il nuovo Testo unico sulla cultura.

La norma ridefinisce il ruolo della cultura, non solo come salvaguardia della tradizione materiale e immateriale, ma come generatrice di un valore economico. Un cambio di paradigma che si accompagna anche a nuovi strumenti di programmazione come il Programma triennale della cultura, che definisce obiettivi, priorità strategiche e linee guida di intervento, a cui si affianca una coerente programmazione delle risorse all’interno del nuovo Fondo per la cultura.

Il testo è frutto di un lungo e ampio lavoro di consultazione iniziato con gli Stati generali della cultura nel 2016 e che proseguirà anche in futuro: per la messa a punto del Programma triennale saranno infatti istituiti quattro tavoli di lavoro settoriali e un tavolo allargato con gli operatori culturali. I gruppi di lavoro riguarderanno in particolare tre ambiti: beni Unesco, filiera del libro ed editoria, spettacolo dal vivo.

“Il 1° gennaio 2019 il nuovo Testo unico della cultura diventerà pienamente operativo, dando seguito, con i tavoli di lavoro, alla natura partecipativa che ne caratterizzano l'impianto e la sua genesi fin dagli Stati generali della cultura - dichiara Antonella Parigi, assessora alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte - Ma il risultato più importante credo sia il contributo che questa legge ha dato nel riconoscimento della cultura come motore di sviluppo: una consapevolezza degli operatori, ma anche testimoniata dal fatto che, per la prima volta, attiviamo attraverso Finpiemonte nuove misure a sostegno delle imprese culturali”.

Tra le novità dei primi mesi del 2019 vi è infatti anche l’attivazione, tramite Finpiemonte, di due fondi dedicati alle imprese culturali: uno di garanzia per le start up e le aziende del comparto dell’animazione, con una dotazione di 3 milioni di euro, uno rotativo per permettere investimenti, in particolare per il recupero e la valorizzazione di spazi dedicati ad attività culturali. Questa misura, che ha una dotazione complessiva di 5,5 milioni di euro, permetterà di accedere a finanziamenti a tasso agevolato, a un fondo di garanzia, a contributi a fondo perduto, in particolare per consulenze di tipo gestionale e manageriale. Un sostegno straordinario al comparto nelle sue diversi componenti: i beneficiari potranno infatti essere sia micro e piccole imprese, sia associazioni e fondazioni, sia lavoratori autonomi.