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- Fondi e progetti europei
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Quattro nuove tappe - il 5 marzo ad Alessandria e Asti, il 4 a Verbania e Biella - per “Piemonte Cuore d’Europa”, il roadshow che la Regione ha voluto organizzare per condividere con i rappresentanti del mondo economico, sociale e degli enti locali di tutte le province i documenti di lavoro che delineano le priorità su cui concentrare le risorse in arrivo nei prossimi anni dall’Europa: dai fondi del Recovery Plan, su cui il Piemonte ha presentato un piano del valore di 13 miliardi di euro, alla prossima programmazione dei fondi europei 2021-2027, che avrà un valore di quasi 4 miliardi di euro (circa un miliardo in più rispetto al passato).
In ognuna di esse il presidente della Regione Alberto Cirio ha dichiarato che “è un momento storico per il Piemonte. Entro il mese di aprile la Giunta regionale licenzierà una serie di documenti di programmazione strategica che definiranno le linee di indirizzo per lo sviluppo del Piemonte dei prossimi 10 anni. Ma le vogliamo scrivere insieme al territorio, non chiusi nei palazzi, ma tenendo conto delle esigenze della vita reale e delle proposte che ci arriveranno dagli imprenditori. L’esperienza a Bruxelles mi ha insegnato che non bisogna limitarsi ad attendere le risorse dell’Europa, ma occorre contribuire a indirizzarle affinché possano rispondere alle reali esigenze del nostro tessuto economico e sociale basandoci su progetti già pronti e realizzabili in tempi brevi. E ringrazio la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, che ha incoraggiato gli Stati membri a coinvolgere le autorità regionali nella redazione e nell’attuazione dei piani di ripresa”.
“Questa Giunta ha quindi voluto impostare un metodo diverso - ha proseguito Cirio - per cogliere i vantaggi di un’opportunità storica e unica per far ripartire il Piemonte dopo il Covid e farlo diventare competitivo con la Svizzera, la Baviera e il cuore dell’Europa. Abbiamo a disposizione cifre che non vedremo mai più e che ci permetteranno di favorire lo sviluppo del sistema produttivo e infrastrutturale. Ma saremo competitivi solo se sapremo individuare e condividere progetti con immediate ricadute sul territorio, oltre ad investire sull’istruzione e sulla formazione professionale. Sono certo che se porteremo al presidente Draghi un documento del Piemonte, e non solo della Regione, daremo alla nostra voce più forza. Importante sarà anche poter applicare il cosiddetto ‘Modello Genova’ per le opere pubbliche, perché senza abbassare di un centimetro l’attenzione verso la legalità abbiamo bisogno di regole veloci e facili da applicare”.
Alessandria
Ad affiancare il presidente Cirio nell’aula magna dell’Università del Piemonte orientale c’erano il vicepresidente della Regione Fabio Carosso, gli assessori Vittoria Poggio, Marco Protopapa e Matteo Marnati, mentre gli altri assessori regionali erano collegati in streaming. Tra gli intervenuti il prefetto vicario Paolo Ponta, il sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco, il presidente della Provincia Gianfranco Baldi, il presidente della Camera di Commercio di Alessandria e Asti Gian Paolo Coscia, il rettore dell’Università del Piemonte orientale Gian Carlo Avanzi, il presidente di Confindustria Alessandria Maurizio Miglietta.
Ad aprire i lavori l’assessore Protopapa, che si è soffermato sull’importanza di “strategie che possano sviluppare il territorio facendone emergere le potenzialità coinvolgendo ampi bacini”, sul “superamento dei problemi di collegamento stradale e ferroviario con progetti pilota come la bretella Strevi-Predosa con il relativo casello”, sulla “necessità di favorire il ripopolamento delle aree marginali dotandole di servizi, come ad esempio la banda larga” e su un Programma di sviluppo rurale che “sarà caratterizzato da una politica agricola comune più verde e che darà maggiore salvaguardia alla biodiversità”.
Numerosi i suggerimenti e le proposte avanzate durante i vari interventi: estendere l’esempio del protocollo di intesa per la coesione territoriale del bacino del Tanaro firmato in mattinata in Municipio ad altre zone, digitalizzazione delle imprese, promozione dei territori Unesco, investimenti mirati in logistica in vista della ripresa a supporto dei traffici da e verso i porti liguri, creazione di un Istituto per la formazione superiore, prevenzione rischio idrogeologico, costruzione di un campus per ospitare gli studenti dell’Università, valorizzazione del turismo del vino e dei beni culturali, con particolare attenzione per il sistema museale del capoluogo, il Teatro e il Conservatorio.
A concludere la tappa l’assessore Poggio: “Sono stati contributi molto efficaci per le progettualità da realizzare, che dovranno avere come strumenti cardine la tecnologia e l’innovazione, che portano inclusione sociale. Turismo e cultura sono interconnessi, perché dove c’è cultura c’è turismo e ci sono attività economiche. I distretti urbani, alla luce del consenso ottenuto, rappresentano un’opportunità di rigenerazione e salvaguardia dei centri storici”.
Asti
Con il presidente erano nella sala della Provincia il vicepresidente Fabio Carosso e gli assessori Marco Gabusi, Matteo Marnati, Andrea Tronzano e Vittoria Poggio, mentre gli altri assessori regionali erano collegati in streaming. Presenti anche il prefetto Alfonso Terribile, il presidente della Provincia Paolo Lanfranco, il sindaco di Asti Maurizio Rasero, il presidente della Fondazione CrAsti e del consorzio universitario UniAstiss Mario Sacco.
“Con la Provincia abbiamo avviato un nuovo modello di co-pianificazione territoriale - ha dichiarato Carosso - Stiamo lavorando alla revisione della legge urbanistica ormai datata, abbiamo messo a bilancio le risorse per finanziare la progettazione della tangenziale sud-ovest. Dobbiamo osare lavorando su progetti cantierabili. Quindi non tirare fuori vecchie idee dal cassetto, ma immaginare progetti che guardino al futuro. Insomma, più territorio, più condivisione, più energia”.
L’assessore Gabusi ha dal canto suo sottolineato “l’importanza dei collegamenti infrastrutturali e della logistica per il territorio, come la tangenziale sud-ovest e il completamento dell’Asti-Cuneo”.
Verbania
“La ciclopedonalizzazione del Lago Maggiore è il mio sogno da innamorato di questa terra - ha affermato il presidente Cirio -. Nelle prossime settimane avrò un incontro con il Politecnico di Torino per chiederne la progettazione, perché può essere una vera e grande occasione di rilancio e attrazione per tutto il territorio. I fondi europei cercano le zone montane e lacustri, l’arte, la cultura, lo sport e l’outdoor, e nel mondo non c’è una concentrazione migliore di quella che è in grado di offrire il VCO”.
Ad affiancare il presidente Cirio il vicepresidente Fabio Carosso e gli assessori Andrea Tronzano e Matteo Marnati. Collegati da remoto anche tutti gli altri assessori della Giunta regionale. L’evento ha visto anche la partecipazione, tra gli altri, del prefetto Angelo Sidoti, del presidente e del vice presidente della Provincia Arturo Lincio e Rino Porini, del sindaco Silvia Marchionini, del consigliere regionale Alberto Preioni, del presidente dell’Unione Industriale Michele Setaro.
Biella
Ad affiancare il presidente Cirio il vicepresidente Fabio Carosso e gli assessori Chiara Caucino, Elena Chiorino e Andrea Tronzano. Presenti, tra gli altri, il prefetto Franca Tancredi, il presidente della Provincia Gianluca Foglia Barbisin, il sindaco Claudio Corradino, il consigliere regionale Michele Mosca.
Tra le istanze più ricorrenti il sostegno allo sviluppo del tessile, la valorizzazione del paesaggio, il recupero degli edifici dismessi per la promozione turistica e riqualificare le città, un potenziamento della rete viaria che metta finalmente fine all’isolamento a partire dalla Pedemontana, il ripristino della ferrovia Biella-Novara.
Cirio ha sottolineato “il ruolo di Biella e del suo territorio come motore del turismo culturale e religioso e luogo in cui il turista raffinato può trovare soddisfazione, il riutilizzo del vecchio ospedale Degli Infermi, la progettazione della Biella-Novara”, ed ha parlato della diga sul Sessera, della Pedemontana “che grida vendetta ogni giorno di più ed ha bisogno di un commissario che ne velocizzi la realizzazione”.
In apertura dei lavori l’assessore Caucino si è soffermata sulla possibilità di costruire grazie ai fondi europei “un welfare di terza generazione che ridia dignità alle persone, consci che sarà un percorso difficile e faticoso ma fecondo che ci porterà ad accrescere l’inclusione e la protezione sociale secondo un modello che offra servizi omogenei a tutti i piemontesi, anche a chi vive nelle aree rurali e montane. Dedicheremo particolare attenzione anche all’occupazione femminile e alle persone che a causa della pandemia hanno visto peggiorare le condizioni di vita e di reddito”.
L’assessore Chiorino ha chiuso la tappa sostenendo che “l’ascolto dei territori è fondamentale in un momento così importante e in questo contesto particolare. Lavorare alla valorizzazione del Biellese vuol dire dedicarci alle infrastrutture e al settore della manifattura, di cui siamo orgogliosi. Il cuore pulsante deve essere la capacità delle imprese di saper fare e compito della politica è sostenere gli imprenditori con politiche innovative che devono accompagnare le grandi sfide che ci attendono come la transizione verde, che nel Biellese ha visto le industrie diventare primo baluardo della tutela ambientale come dimostra la purezza delle sue acque”. Infine, ha sottolineato che “la politica dovrà affrontate nei prossimi 18-24 mesi lo strascico delle crisi riservando anche attenzione alla formazione, di cui Biella è uno degli esempi leader in Italia con il suo Ifts, e alle Academy per favorire incontro tra domanda e offerta e creare una formazione su misura per rendere più competitive le imprese e favorire il ricambio generazionale. Altra sfida da vincere è mettere i giovani nella condizione di avere una famiglia e realizzare le loro ambizioni in Piemonte perché ci sono le opportunità”.
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