Take away e ristorazione da asporto: si inizia il 4 maggio, ma a Torino il 9

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In Piemonte l’attività di ristorazione da asporto sarà consentita da lunedì 4 maggio tranne che nella città di Torino, dove potrà iniziare sabato 9 maggio. Nel caso di criticità specifiche o dove non sarà possibile assicurare il rispetto delle misure di sicurezza, i sindaci potranno vietare l’attività sull’intero territorio comunale o delimitarla su parti di esso. 

Queste disposizioni sono contenute in un’ordinanza valida fino al 17 maggio che il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha firmato stasera e che sono state decise ieri durante una videoconferenza con il prefetto di Torino, i sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province e i rappresentanti delle associazioni degli enti locali. Con le associazioni di categoria verrà siglato uno specifico accordo.

La scelta di attendere qualche giorno in più per la riapertura a Torino risponde alla necessità di una maggiore cautela in considerazione dell’alta densità demografica, del numero complessivo delle attività di ristorazione e di un quadro epidemiologico che impone maggiore prudenza.

“Abbiamo lavorato per trovare una sintesi tra la prudenza che ci viene chiesta dai medici e l’esigenza di riapertura delle attività - evidenzia Cirio - La soluzione individuata permette di consentire il servizio di ristorazione da asporto, pur mantenendo alta l’attenzione. Il Piemonte sta ripartendo e lo fa con l’equilibrio necessario a garantire la salute dei suoi cittadini e della sua economia. Per la procedura di attivazione del servizio ho scelto la via più veloce: basterà semplicemente comunicarlo al Comune, perché le aziende hanno bisogno di lavorare e di farlo subito senza il peso della burocrazia. Il coinvolgimento diretto dei sindaci, invece, permetterà di valutare eventuali criticità e anche un monitoraggio costante della situazione. Prudenza e ripartenza possono e devono convivere. Basta avere buonsenso”.

Come avverrà il servizio

Bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie potranno dare una semplice comunicazione al Comune, che però potrà revocare immediatamente l’autorizzazione in caso di inadempienza delle prescrizioni.

I Comuni dovranno infatti garantire il rispetto di precise disposizioni:

- distanza minima in coda di 2 metri

- ritiro dei prodotti precedentemente ordinati per appuntamenti dilazionati, allo scopo di evitare assembramenti all’esterno, e con presenza nel locale di un cliente alla volta, che deve fermarsi il tempo strettamente necessario per la consegna e sempre rispettando le misure di sicurezza previste dal dpcm del 26 aprile

- divieto di consumo dei prodotti all’interno dei locali e nelle immediate vicinanze

- mascherina obbligatoria per clienti e personale in servizio

Sarà consentito l’asporto anche in quegli esercizi di ristorazione per i quali è prevista la consegna al cliente direttamente dal veicolo.

L’attività di ristorazione da asporto sarà possibile dalle 6 alle 21. I sindaci potranno modificare tali orari in presenza di qualificate motivazioni e nel rispetto delle esigenze dei luoghi.

La soddisfazione dell'assessore Poggio

Una decisione che è stata accolta con soddisfazione dall’assessore regionale al Commercio, Vittoria Poggio: “In questo momento quasi surreale era quanto mai fondamentale e importante dare un segnale positivo e di ritorno a una certa normalità al mondo dei ristoratori piemontesi, i quali vivono sulla loro pelle gli effetti di una crisi senza precedenti. In questi giorni ci siamo incontrati più volte con le varie associazioni di categoria dei più diversi settori commerciali e ho potuto ascoltare direttamente dalla loro voce le ansie, le forti preoccupazioni, gli stati d’animo che provano, ma ho anche prestato ascolto alla loro più pressante richiesta, ovvero quella di poter lavorare, di poter ripartire, riaprire i loro esercizi, le loro attività, di riprendersi la loro vita con il suo senso, non solo economico ma anche umano. Sia chiaro - prosegue Poggio - che so benissimo che questa è solo una piccola vittoria per noi tutti che siamo chiamati nel prossimo futuro a ben altri sforzi e fatiche, a ben altre sfide. Ma poter dare comunque un po’ di ossigeno a tanti operatori economici e lavoratori, che contribuiscono ogni giorno alla ricchezza e al benessere del nostro territorio e dell’Italia intera, per me e per la Giunta regionale è motivo di grande soddisfazione, a dimostrazione che nessuno sarà lasciato indietro o solo e che lavoreremo duramente per il bene del Piemonte”.

 

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