- Tema
- Mobilità e trasporti
“Un taglio di oltre il 50% delle corse Torino-Venezia è inaccettabile”: non usa mezzi termini l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, Marco Gabusi, dopo che le audizioni di RFI e Trenitalia in Commissione Trasporti della Camera dei Deputati hanno confermato il passaggio dalle attuali 18 Freccerosse quotidiane a 8 in corrispondenza del cambio orario invernale.
“Una decisione così drastica - prosegue Gabusi - non è certo positiva per un territorio che insiste sul Corridoio Mediterraneo, classificato come ‘prioritario’ per il collegamento che offre all’intero asse europeo est-ovest. La motivazione che è trapelata, di un’eccessiva congestione di treni nella stazione di Milano Centrale, non ci convince; ancor meno le ‘non’ risposte sulla richiesta di ripristinare, proprio a fronte dei tagli, il Frecciabianca Torino-Lecce, che non incide sul nodo di Milano ma che comunque non viene considerato. Si tratta di un collegamento di lunga percorrenza che consente di servire le aree di Alessandria e Asti con un itinerario alternativo ai Frecciarossa e particolarmente funzionale ai territori del Basso Piemonte. Da un’azienda di Stato come il gruppo FS e dal Ministero ci aspettiamo risposte più consistenti su un tema così cruciale per il Piemonte”.
Gabusi evidenzia anche che l’annuncio del taglio dei treni ha provocato non poche reazioni nella politica locale e nazionale; “I deputati piemontesi sono insorti in difesa del nostro territorio in maniera assolutamente trasversale, con il solo silenzio del mondo pentastellato. Ci battiamo ogni giorno per mantenere il Piemonte collegato con le aree più produttive d’Italia e d’Europa e per mitigare quel gap che ci sta separando dalle realtà più avanzate di noi: lo Stato non può danneggiarci così deliberatamente”.
Prosegue anche la battaglia per la Torino-Ceres e per la Canavesana. “E’ stato chiesto anche alla Regione Piemonte a all’Agenzia della mobilità piemontese di andare a riferire in Commissione Trasporti - ha reso noto l’assessore - e ciò che diremo è che certamente apprezziamo lo sforzo fatto per mettere in sicurezza le tratte e per migliorare il servizio. Ma questo non basta: l’orizzonte temporale che ci è stato dato per l’estate è ancora troppo ampio. Gli utenti non possono aspettare così tanto; chiediamo che si intervenga entro la primavera”.