Stretta agli impianti per rinnovabili nelle “zone tampone” dei siti Unesco

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Ambiente e Territorio
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Nelle zone tampone che circondano i paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato inseriti nella lista del Patrimonio mondiale Unesco saranno applicate a salvaguardia del paesaggio misure più restrittive per l’installazione di impianti fotovoltaici a terra e agrivoltaici.

A stabilirlo è la Giunta regionale con una delibera che fornisce indicazioni per la verifica della compatibilità di tali impianti con il contesto paesaggistico e ambientale. In particolare, i progetti dovranno essere corredati da uno studio che attesti la compatibilità con il contesto paesaggistico nel quale si andrebbero ad inserire, verificando allo stesso tempo che garantiscano l’apertura visiva lungo i percorsi panoramici e non interferiscano con il paesaggio vitivinicolo e con quello dei crinali e delle dorsali delle colline. I progetti saranno sottoposti al parere della Commissione locale per il paesaggio.

«Abbiamo voluto tutelare il paesaggio in aree di grandissimo pregio sia turistico che enogastronomico - commenta l’assessore all’Ambiente ed Energia Matteo Marnati - L'obiettivo è trovare un equilibrio tra l'installazione di fonti energetiche rinnovabili ed il contesto circostante, soprattutto se di grande valore. In attesa dell'adozione della legge sulle aree idonee questa delibera permette di definire meglio quali elaborati presentare per la compatibilità con il contesto paesaggistico ed ambientale circostante».

«La delibera diventa uno strumento efficace anche sotto il profilo urbanistico per agevolare i Comuni a recepire in tempi rapidi nei propri piani regolatori le linee guida fissate dall’Unesco - sottolinea l’assessore alla Programmazione territoriale, paesaggistica e urbanistica Marco Gallo - Attualmente di tutti i Comuni ricompresi nel sito Unesco circa il 75% ha avviato le procedure di adeguamento dei propri piani regolatori alle Linee guida, predisponendo le analisi paesaggistiche preliminari e avviando la successiva variante urbanistica, mentre il 20% ha concluso le procedure di adeguamento con l’approvazione della variante urbanistica, protezione aggiuntiva in più verso i beni valorizzati. Le nuove misure a salvaguardia del paesaggio appena approvate vanno in quella precisa direzione».

 

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