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Ritorno in classe in presenza dal 7 gennaio per le elementari e le medie; didattica a distanza al 100% per le scuole superiori fino al 16 gennaio (ad eccezione degli studenti con esigenze speciali e delle attività di laboratorio) e lezioni in presenza dal 18 gennaio compatibilmente con l’andamento dell’epidemia: è quanto è contenuto in un’ordinanza del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
Il provvedimento è stato condiviso in mattinata dalla Regione con le Prefetture, i sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province ed i rappresentanti degli enti locali (Anci, Anpci, Upi, Uncem e Ali-Legautonomie), sentiti anche i sindacati, l’Ufficio scolastico regionale e il Ministro della Salute.
“In queste settimane - afferma il presidente Cirio - il prezioso lavoro coordinato dalle Prefetture con la collaborazione degli enti locali e di tutto il mondo della scuola piemontese ha portato alla definizione di un piano di organizzazione dei trasporti operativo per garantire il ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori sia al 75% che al 50%. Il Piemonte è pronto a partire, ma l’attuale quadro epidemiologico ci impone prudenza, perché la curva del contagio in crescita in molti Paesi europei e in altre regioni italiane ci mette concretamente di fronte al rischio di una terza ondata che dobbiamo fare in modo di contenere. Il Governo, inoltre, ha modificato nella notte i criteri per la definizione delle soglie di rischio, abbassando i valori per il passaggio di colore tra le diverse zone, per cui è fondamentale avere questa settimana di tempo in più per monitorare l’andamento epidemiologico. Dobbiamo dare sicurezza e certezza alle famiglie e al mondo della scuola, perché non avrebbe senso aprire per poi richiudere dopo qualche giorno”.
Cirio osserva che “l’obiettivo è far tornare in nostri ragazzi in classe ma con continuità e in sicurezza. Proprio per questo abbiamo predisposto il piano Scuola Sicura, con tamponi gratuiti su base volontaria da ieri per il personale docente e non docente e dall’11 gennaio per gli alunni delle seconde e terze medie, in modo da prevenire la nascita di focolai e garantire la didattica in presenza”.
Ed è anche per questo che il presidente chiede al Governo di poter usare le rimanenze delle dosi di vaccino destinate alla prima Fase per vaccinare subito anche il personale scolastico, tra le categorie professionali più colpite dal contagio nella seconda ondata e che è prioritario tutelare.